Cronaca

L'ex don Inzoli in carcere a Bollate: si è consegnato spontaneamente

Si è presentato questa mattina spontaneamente in carcere a Bollate l’ex don Mauro Inzoli, 68 anni, condannato in via definitiva dalla Corte di Cassazione a 4 anni, 7 mesi e 10 giorni di reclusione per abusi sessuali su minori con l’aggravante dell’abuso di autorità. Lo scorso mese di marzo la Suprema Corte aveva infatti confermato la sentenza d’appello emessa il 21 settembre dell’anno scorso. In primo grado, Inzoli, processato con il rito abbreviato, era stato condannato a 4 anni e 9 mesi di reclusione, pena ridotta in appello per l’intervenuta prescrizione di due episodi contestati all’imputato.

Il carismatico capo di CL, che è stato anche fondatore e presidente del Banco Alimentare di Crema, animatore della Onlus “Fraternità”, parroco della chiesa della Santissima Trinità di Crema e rettore del liceo linguistico Shakespeare, doveva rispondere di otto casi di violenza sessuale commessi sia nel suo ufficio dove teneva gli esercizi spirituali con i ragazzini, sia negli alberghi dei luoghi di villeggiatura dove CL portava i minori durante le vacanze estive.

Nel maggio del 2017 papa Francesco lo ha ridotto allo stato laicale.

I fatti sono accaduti tra il 2004 e il 2008. Tra le persone offese, un ragazzino all’epoca di soli 12 anni e un altro di 13. Sono gli episodi più gravi in quanto commessi ai danni di minori di 14 anni. Le altre vittime avevano tra i 14 e i 16 anni.

Nel conteggio della pena è stato tenuto conto anche del risarcimento alle due parti civili e ad altre tre parti offese. A ciascuno dei cinque minori, in primo grado l’ex religioso aveva riconosciuto una somma di 25mila euro.

Sara Pizzorni

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