Cronaca

Dopo 60 anni A21 a gestione privata, Scuri 'Cda senza niente da fare è meglio che non resti'

Da domani quello che resta della società che 60 anni fa volle realizzare l'autostrada tra Brescia e Piacenza, con quartier generale a Cremona, trasloca da San Felice a via Colletta, a palazzo Roncadelli Manna. Ma fino a quando? Il mantenimento del prestigioso palazzo non è affatto scontato.

Fabrizio Scuri, presidente Centropadane

Oggi al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, i vertici di Centro Padane hanno sottoscritto il verbale di cessione della concessione alla società Autovia Padana. Un passaggio che rappresenta la necessaria conclusione dell’iter iniziato anni fa, con la gara bandita dal Ministero per la gestione dell’autostrada A21.

Centropadane, la società fondata dagli enti locali di Brescia, Cremona e Piacenza, riceve poco più di  272 milioni da Ministero e dal nuovo concessionario, che consentiranno di saldare il debito bancario e altri creditori. Agli enti locali e agli altri soci territoriali (tra cui Aem a cui il Comune aveva ceduto parte delle sue quote) non resterà che suddividersi i 30 milioni già pattuiti nel 2016.

“Da domani saremo a palazzo Roncadelli Manna”, afferma il presidente, Fabrizio Scuri. Ma il mantenimento del prestigioso palazzo di via Colletta, ristrutturato ai tempi d’oro della concessionaria e mai veramente utilizzato, è strettamente connesso all’operatività societaria. In questo Scuri è molto netto: “Avrà un senso mantenerlo se lo riempiremo di  contenuti, persone e progetti, altrimenti non ha senso tenerlo impegnato. Attualmente Centropadane dispone di quattro dirigenti più il direttore generale e due persone che non hanno accettato la proposta di Autovia, un ingegnere e un operaio. Occorrerà fare un ragionamento sul mantenimento di questa sede e sulla sopravvivenza stessa del consiglio di amministrazione (scadenza naturale: 2019, ndr), perchè a mio parere un cda che non ha niente da fare è meglio che  non resti. Ci siamo dati dei tempi precisi: in primavera presenteremo le proposte, a cui stiamo lavorando, ai nostri soci, a cui spetta l’ultima decisione in merito, rispetteremo qualsiasi scelta”.

Ponti, ampliamento Paullese tra Cremona e Crema, autostrada Cremona – Mantova tramite Stradiuvaria, la società a cui Centropadane partecipa come socio di maggioranza rappresentando gli enti locali: sono tutte opzioni possibili, ma a questo punto occorrerà decidere e non in tempi biblici a cosa dare la priorità.

“Centro Padane – si legge in un comunicato stampa – consegna al nuovo concessionario un’infrastruttura in ottimo stato di conservazione, frutto di costanti investimenti nel corso dei decenni e di un solido rapporto con i territori, sostenuti anche attraverso opere di compensazione e contributi ad iniziative di carattere culturale e sociale. Tutto ciò a fronte di tariffe che sono oggi tra le inferiori d’Italia per costo chilometrico.

?“Grazie al lavoro di molti uomini e donne in oltre 60 anni di storia”, commenta il direttore Alessandro Triboldi, “lo Stato oggi incassa un contributo di 41 milioni di euro dal subentrante, il nostro territorio è servito da un’infrastruttura essenziale che continuerà ad essere mantenuta e migliorata e i soci, al 75% enti pubblici, si trovano un cospicuo patrimonio per intraprendere – c’è da augurarsi con altrettanta lungimiranza strategica – nuove e stimolanti sfide”.

“Ringrazio sentitamente”, conclude Scuri, “i consiglieri di amministrazione, il direttore, i dirigenti e i dipendenti per l’attività svolta negli anni e in particolare negli ultimi mesi, quando tutte le parti in causa sono state chiamate a condividere decisioni importanti e complesse. Nell’ottica di non disperdere il patrimonio di competenze, rapporti e di professionalità costruito nei decenni insieme ai territori”, ha continuato, “proseguiremo ora il lavoro di verifica sulla possibile evoluzione della mission Centro Padane come società che si possa occupare di gestione del patrimonio pubblico, delle strade provinciali e regionali e delle infrastrutture in genere, a partire dai ponti”.

Giuliana Biagi

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