Fare nuova la città: perchè sosteniamo Gori
Chiediamo cortesemente spazio per rendere pubbliche le ragioni che ci hanno portato a sostenere la candidatura di Gori alla presidenza della regione Lombardia. Esse sono riassumibili in tre ordini di ragioni.
La prima: Gori rivendica una visione di Lombardia che promuove i territori superando le logiche localistiche.
Riteniamo la Lombardia una regione ricca di cultura, di arte, di tradizioni imprenditoriali e artistiche nei più svariati settori, di ricerca e innovazione. Ogni provincia vanta una specifica storia e un patrimonio di risorse che la rende unica. Valorizzarle per Gori significa costituire “una messa in rete”; di ogni specificità al fine di garantire a tutte e a ciascuna la possibilità di essere protagoniste in Europa tanto da poter incidere sui processi decisionali. Tale operazione richiede un’inversione di rotta rispetto al governo Maroni che, elargendo fondi a pioggia ai singoli comuni senza avere una visione d’insieme, li ha spesso resi invisibili. Chi accusa Gori di un nuovo centralismo non ha ancora capito che nell’era della globalizzazione si agisce localmente ma si deve pensare in termini internazionali, fatto che richiede un esercizio di governance praticato come regia che dia un senso alle storie locali.
La seconda è da ricondursi al modo con cui Giorgio Gori affronta la complessa questione del lavoro. Non fa promesse vuote su posti di lavoro, ma individua le modalità con cui promuoverlo prevedendo interventi di lungo, medio e breve periodo. L’idea vincente sta nel considerare il lavoro come l’esito di una serie di azioni interdipendenti tra tutela dell’ambiente e del paesaggio, promozione dell’arte, formazione, ricerca e innovazioni, snellimento della burocrazia, potenziamento delle infrastrutture. Agire tenendo conto della complessità della questione richiede investimenti i cui effetti saranno visibili nel medio e nel lungo termine.
Gori ha chiaro che solo la tutela e la promozione del capitale umano è la condizione imprescindibile per creare lavoro. Gli interventi di breve termine sono necessarie e riguardano coloro che si trovano esclusi dal lavoro e che esigono un nuovo welfare. A esso è riconducibile la terza ragione del nostro sostegno a Gori.
Gori individua più percorsi per trasformare un welfare assistenziale che toglie dignità alla persona in un welfare di inclusione che riconosce diritti e doveri di ciascuno. Tale welfare esige la creazione di servizi condivisi, coprogettati tra enti pubblici, associazioni di volontariato e associazioni impegnate nel sociale, lo sviluppo del co-housing per rispondere alla domanda di alloggi, una sanità vicino al cittadino che eviti intasamenti ai pronti soccorsi, le file per esami diagnostici, la cura dei malati cronici. Perché si possa assicurare una sanità efficiente ed efficace è necessario un ripensamento della assistenza sanitaria cosi come si è strutturata in Lombardia, un ruolo forte del medico di base e una équipe di specialisti ai fini di cure e diagnosi tempestive.
Chi con noi condivide le scelte di equità e di cura della persona, di valorizzazione del capitale umano, di promozione dei territori non può che sostenere Giorgio Gori e la lista civica “Gori presidente” formata da persone la cui storia racconta l’impegno per la realizzazione degli stessi valori.