Tamoil, si aggiorna l'analisi di rischio: prelievi di terreno per perdite da serbatoio
Senza fine la vicenda dell’inquinamento ambientale nel sottosuolo Tamoil. Questa settimana i tecnici Arpa, insieme a quelli dell’azienda, hanno effettuato carotaggi con prelievi di terreno per dare attuazione a quanto richiesto dall’amministrazione comunale nella conferenza di servizio dello scorso ottobre, quando era stato approvato il piano di caratterizzazione relativo ad una “evidenza di corrosione della lamiera del fondo” di un serbatoio, segnalata dalla stessa azienda ad aprile 2017. In questi giorni si è passati alla fase operativa, con i tecnici Arpa che insieme a quelli aziendali hanno eseguito i prelievi di terreno. Tre i sondaggi a carotaggio continuo effettuati fino alla profondità di 5 metri, con prelievo di 3 campioni da ciascun sondaggio, ora al vaglio dei tecnici di laboratorio. L’azienda ha inoltre proceduto all’installazione di sonde soil gas per il monitoraggio dei gas interstiziali, che verranno attivati prossimamente in funzione degli eventi meteo e delle temperature esterne, che in questo periodo stanno drasticamente diminuendo. Il Piano di Caratterizzazione prevede inoltre il monitoraggio delle acque sotterranee presso due piezometri, da effettuarsi presumibilmente la settimana prossima.
Altre due le “aree di contenimento” interne alla raffineria sotto la lente dei tecnici in questo mese di febbraio. Si tratta dell’area denominata E27, dove a settembre 2013 si verificò uno sversamento accidentale di circa 100 litri di gasolio. Il Comune impose all’azienda di predisporre indagini integrative per perimetrare con maggior dettaglio la sorgente di contaminazione e venne accertato il superamento nella matrice suolo del valore limite degli idrocarburi pesanti. Effettuati in questo caso quattro carotaggi con prelievo di campioni di terreno. Infine, l’altra area su cui il Comune ha richiesto la verifica sull’efficacia delle prescizioni, è quella indicata con la sigla B10, anche questa teatro di uno sversamento accidentale di circa 150 litri di gasolio ad ottobre 2014: in questo caso era stata accertata la presenza di idrocarburi sia pesanti (olii e gasolio) e leggeri (benzene, toluene, Mbte, tra gli altri).
“Queste indagini – riferisce Arpa Lombardia – permetteranno di aggiornare ed integrare il Modello Concettuale Definitivo del Sito utilizzato dall’Azienda per l’elaborazione dell’Analisi di Rischio Sito Specifica, approvata dal Comune di Cremona nel 2010”.
G.Biagi