Cronaca

Corona d'alloro al Cimitero per commemorare il Giorno del Ricordo

Cerimonia commemorativa questa mattina, al Civico Cimitero, in occasione del “Giorno del Ricordo”, la ricorrenza istituita nel 2004 dal Parlamento per conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.

Il sindaco Gianluca Galimberti, il presidente della Provincia Davide Viola, il sottogretario di Stato Luciano Pizzetti, il vice prefetto vicario Roberta Verrusio e Laura Calci Chiozzi, vice presidente del Comitato di Cremona dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, hanno deposto una corona di alloro al monumento ai Caduti Giuliano Dalmati di tutte le guerre, presenti le autorità militari cittadine ed i rappresentanti delle associazioni combattentistiche e partigiane, mentre il trombettiere del Complesso Bandistico “Città di Cremona” ha suonato “Il Silenzio”.

A nome dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia ha fatto un breve ma toccante intervento Laura Calci Chiozzi. La cerimonia è proseguita con l’esecuzione dell’Inno Europeo (melodia tratta dalla Nona sinfonia, composta nel 1823 da Ludwig van Beethoven, che ha messo in musica l’Inno alla gioia, scritto da Friedrich von Schiller nel 1785) da parte della giovanissima cantante Leda Bonzanini accompagnata al violino da Margherita Ceruti, allieva del Liceo Musicale “A. Stradivari”. Ivan Fumagalli e Luca Pugnetti, studenti della classe III B Info dell’Istituto di Istruzione Superiore “J. Torriani”, hanno quindi letto alcune loro personali riflessioni per tale circostanza.

La cerimonia al Civico Cimitero si è conclusa con l’intervento del sindaco Gianluca Galimberti che, prendendo spunto dalle parole dei ragazzi, ha fra l’altro invitato a riflettere su cosa può accadere quando prevale l’odio, quando non si entra in relazione gli uni con gli altri, quando si smarriscono gli ideali, mentre ora più che mai è giunto il tempo della speranza, speranza che vuol dire impegnarsi per un’Europa che sia più coesa. Solo così è possibile che si ripetano tragedie come quella che si commemora il 10 febbraio di ogni anno.

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