Cronaca

A Cremona il territorio si sgretola, a Varese tutti concordi sull’acqua pubblica: storico accordo Pdl, Lega, Pd

– Sopra, i consiglieri di opposizione ieri in Consiglio: i cartelli indicano il numero di voti cremonesi al referendum; a destra l’assessore Bordi

 

Stesse condizioni di partenza, decisioni diametralmente opposte. Mentre Cremona procede, pur tra mille distinguo e proteste, verso la costituzione di una società mista per l’acqua, Varese opta per la soluzione in house, ossia gestione del servizio idrico interamente pubblica.
E a Varese tra i capofila dell’accordo che manterrà interamente pubblica la gestione dell’acqua c’è anche il Pdl. Riporta la notizia il Corriere della Sera di oggi, annotando che “il consiglio provinciale vota oggi una delibera storica, in cui, dopo dieci anni di dibattiti, sancisce l’affidamento della gestione dell’acqua ‘in house’ cioè un conferimento diretto a un’azienda totalmente pubblica”.
“Vietata la gara con i privati – aggiunge il Corriere -. A Varese il risultato dell’ultimo referendum viene preso alla lettera, e c’è l’accordo politico tra Lega, Pd e Pdl per una gestione sempre più legata agli enti pubblici”.
Il contesto, come si vede, è simile a quello cremonese. Cambia in parte la linea della Lega, che a qui si è divisa tra la federazione cremonese attestata su una posizione attendista e quella cremasca, almeno a parole contraria all’ingresso del privato. Ma cambia radicalmente la posizione del Pdl, a Varese per l’acqua pubblica e a Cremona allineato – non senza i mugugni dell’ala ex aennina – con il presidente Salini. Emerge dunque come a livello regionale il partito di Alfano non abbia una linea unica, ma lasci decidere alle singole realtà territoriali.
A Varese, prosegue il Corriere, “l’acqua pubblica ha trovato negli ultimi due anni una convergenza tra la sinistra che sosteneva il referendum e i sindaci leghisti che non hanno mani voluto l’arrivo dei privati”.
Anche a Varese, tuttavia, non mancano coni d’ombra. “Il comitato acqua pubblica di Varese – scrive ancora il Corriere – sostiene che il presidente (della Provincia; ndr) Galli voglia, in futuro, mettere il 40% della società di gestione in vendita ai privati (…) La Provincia sostiene invece che sia tutto falso, e che l’affidamento in house esclude totalmente l’arrivo dei privati oggi”.

 

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