Cultura

'Modernità di Gaetano Filangieri': la nuova opera letteraria di Francesco Nuzzo

Nella foto, la presidente dell'Ordine degli avvocati di Cremona Marzia Soldani e l'autore Francesco Nuzzo

E’ stata presentata oggi nella sede dell’Ordine degli avvocati di Cremona la nuova fatica letteraria di Francesco Nuzzo, ex magistrato cremonese e autore di numerose pubblicazioni di successo. ‘Modernità di Gaetano Filangieri – Accusa e inquisizione nel pensiero illuministico’ è il titolo del nuovo libro dedicato agli avvocati di cui si parlerà in un convegno organizzato in collaborazione con il Comune di Cremona in calendario per il 22 febbraio alle 16 nel Salone dei Quadri di palazzo comunale. Interverranno, tra gli altri, il sindaco Gianluca Galimberti, il presidente della sezione penale facente funzioni di presidente del tribunale Giuseppe Bersani e come relatore Paolo Aldrovandi, professore di Diritto penale e Diritto tributario all’università Bicocca. Nell’occasione si analizzerà la figura di Filangieri, intellettuale illuminista che ha scritto ‘La Scienza della Legislazione’, la sua opera più famosa.

“Si tratta di un evento di grande interesse per l’Ordine degli avvocati”, ha spiegato la presidente Marzia Soldani. “Nuzzo, il mestiere di giudice ha sempre detto di averlo imparato stando con gli avvocati. Insieme, ognuno nel suo ruolo, si è tutti dalla parte della giustizia”. “Il messaggio di Filangieri”, ha detto ancora la presidente, “è di un’attualità incredibile, perchè introduce quelli che sono gli elementi dello stato moderno: la difesa, la costruzione della prova, il giusto processo e la ricerca della verità. Oggi che ricorrono i 70 anni della Costituzione, proprio noi avvocati che quotidianamente tuteliamo i diritti non possiamo non rileggere queste parole. Si parla del principio del contraddittorio, della sentenza e della motivazione della sentenza che permette di raggiungere una più certa e ampia difesa”.

Per Francesco Nuzzo, che ha lavorato a questo libro per più di un anno, “oggi c’è un vero e proprio ritorno all’Illuminismo: scienza, ragione, libertà, umanità sono sentiti come bisogni assoluti”. “Filangieri”, ha spiegato l’autore, “si lega alla mia vita da quando ero in seminario a Pompei, ricordo che si andava alla villa Filangieri, di una bellezza assoluta. Sapendo che aveva scritto le riflessioni politiche sulla motivazione della sentenza, mi ci sono buttato anima e corpo”.

Nella cultura politica e giuridica italiana del 18° secolo, la figura di Filangieri, napoletano, morto precocemente prima dello scoppio della Rivoluzione francese, emerge in quanto autore tra i più rappresentativi della transizione fra la crisi dell’antico regime e la nascita del costituzionalismo moderno. La sua opera maggiore, intitolata ‘La scienza della legislazione’, fu uno dei contributi italiani maggiormente diffusi e tradotti all’estero, suscitando interesse e discussioni sino al Novecento anche grazie all’attenzione dedicatagli da Benjamin Constant. La sua ‘Scienza della legislazione’ viene immediatamente ristampata, giungono elogi da Milano, da Firenze, da Parma, tutti ispirati a una sorta di orgoglio nazionale. Nel 1784, anno in cui a Napoli viene messa all’indice la prima parte della sua opera, nell’ambito linguistico tedesco ne sono apparse tre edizioni diverse a Zurigo, a Berlino, a Vienna. L’opera viene poi tradotta in francese, in spagnolo, in inglese parzialmente, in russo, in svedese, con elogi entusiastici rivolti all’autore: il più noto e significativo è quello di Benjamin Franklin che lo tiene presente anche per la legislazione americana. La riforma della legislazione viene vista come qualche cosa che si fonda su princípi naturali, ovvero razionali: la natura umana è caratterizzata dalla ragione e dal momento che la ragione è universale, i princípi della legislazione varranno per tutti i popoli del mondo. Si tratta di un progetto di riforma dei costumi di portata universale.

Sara Pizzorni

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