Cronaca

31 gennaio 1983: 35 anni fa il brusco risveglio di Cr col covo delle BR in via Volturno

foto Muchetti

31 gennaio 1983, trentacinque anni fa. Il brusco risveglio di Cremona. In pieno centro storico, in via Volturno 3, con ingresso da un portone proprio di fianco alla storica sede del Partito Comunista Italiano, la polizia di Cremona ha scoperto un covo delle Brigate Rosse. Dentro cinque brigatisti della colonna milanese della Walter Alasia in fuga da Milano. Erano arrivati da qualche giorno nella nostra città, armati fino ai denti. A Milano i membri della Alasia si sentivano braccati dopo aver scritto una delle pagine più sanguinose degli anni di piombo. Avevano così trovato rifugio, grazie all’appoggio di un simpatizzante locale, in una casa anonima di porta Milano. Piccola città, quartiere anonimo. Così i cinque brigatisti uscivano raramente se non per fare spesa nel vicino supermercato. L’irruzione della polizia e l’abilità degli agenti ha impedito che i terroristi potessero mettere mano alle armi. I cinque – che si dichiararono subito prigionieri politici – erano Adriano Carnelutti (nome di battaglia comandante Franco), Giuliano Marchi, Caterina Francioli, Ario Pizzarelli, Patrizia Sotgiu. I brigatisti arrestati furono processati con tutta la colonna milanese delle Brigate Rosse a Milano con sentenza, dopo 9 mesi, il 12 luglio 1984 dove i giudici diedero pene pesantissime: 19 ergastoli e oltre otto secoli per 112 imputati

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