Cronaca

Tutor condominiali, nuovo bando per la gestione del servizio

Case popolari di Largo Pagliar

Un unico gestore per il servizio di tutor condominiali: l’amministrazione comunale ha indetto una procedura aperta per l’affidamento del servizio, per il biennio 14 febbraio 2018-14 febbraio 2020 (con possibilità di rinnovo per un ulteriore biennio ed eventuale proroga per ulteriori sei mesi). La somma messa a disposizione è pari a 280mila euro.

La figura del tutor condominiale è stata introdotta da un paio di anni, per agire sulla fragilità sociale di chi abita i contesti di edilizia residenziale pubblica. “L’accompagnamento all’abitare deve essere propedeutico al processo di integrazione del singolo e della sua famiglia nella rete di relazioni significative, riconducibili al vicinato e alla comunità locale, alla costruzione di un proficuo rapporto con il sistema articolato dei servizi della città e pertanto la dimensione dell’abitare non può, oggi, che essere affrontata come dimensione di sistema, non riconducibile quindi ad azioni frammentate o fra loro separate” si legge nella determina relativa all’indizione della procedura. “Si può dunque prefigurare uno staff che si occupi dell’intero complesso della casa, contemplando, oltre che la cura della prossimità garantita dalla figura del tutor, anche la gestione sociale delle situazioni di protezione sociale”.

La presenza della figura del tutor condominiale “deve permettere di individuare le nascenti situazioni di fragilità e difficoltà sociale, tipiche di particolari contesti o diffuse nel territorio cittadino: ciò permetterà, attraverso un adeguato e continuo raccordo con il sistema dei Servizi cittadini, la progettazione di interventi a carattere preventivo, fondamentali per interrompere il “sistema emergenziale” nel quale molte volte ci si trova ad operare” si legge ancora.

Tale figura, già sperimentata dall’amministrazione nel biennio 2013-2014 e successivamente nel 2016-2017 con risultati incoraggianti, promuove i rapporti di buon vicinato e l’attivazione della comunità residente fungendo da ponte fra territorio e servizi, pubblici e privati, e concorrendo alla diffusione di una rinnovata cultura dell’abitare fondata sulla cooperazione regolata sul mutuo-aiuto e sui comportamenti positivi.

L’ambito di intervento del servizio di housing sociale si inserisce nei percorsi di risposta alle situazioni di emergenza abitativa che prevedono l’inserimento in contesti abitativi autonomi e/o in convivenza per la durata massima di un anno durante il quale sperimentare un’osservazione ed un accompagnamento educativo rispetto agli obiettivi condivisi con il nucleo beneficiario e ciò si declina da un lato nell’accompagnamento educativo a media/bassa intensità così come previsto dal progetto di aiuto individuato dal Servizio Sociale Territoriale, e dall’altro nella collaborazione con lo Staff per i Servizi Abitativi nell’analisi delle segnalazioni di disagio abitativo al fine di valutare i profili compatibili con percorsi di housing finalizzato anche all’attivazione di un lavoro di ricerca sul mercato privato di soluzioni idonee ai percorsi sopra descritti.

“I contesti nei quali attivare tali percorsi saranno gli alloggi di proprietà comunale destinati alle situazioni di emergenza abitativa, così come gli alloggi privati messi a disposizione dai proprietari per questa finalità” conclude il documento. “L’attivazione di ulteriori progetti di inserimento in percorsi di housing saranno valutati dall’equipe integrata sulla base di fondi anche provenienti da stanziamenti regionali finalizzati al fronteggiamento dell’emergenza abitativa”.

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