Politica

'Sinistra per la Lombardia' a caccia di firme: 'Uscire da logiche liberiste'

Il candidato presidente alle prossime elezioni regionali per la lista Sinistra per la Lombardia Massimo Gatti ieri pomeriggio a Cremona, accanto al banchetto allestito in centro da attivisti e simpatizzanti che sfidando nebbia e temperature proibitive hanno raccolto le prime firme per la presentazione della lista. Tra i presenti c’era anche Elia Mecatti, giovanissimo cremonese candidato nella lista provinciale.

Sinistra per la Lombardia, si legge nel comunicato diffuso  “è la lista che unisce la sinistra sociale e politica, quella che si è distinta nelle lotte che nella nostra Regione si sono opposte alla gestione regressiva del centro destra di Maroni e alla politica dei governi nazionali di centro-destra e di centro- sinistra, entrambi interni alle logiche liberiste: distruzione del welfare, privatizzazione dei servizi, grandi opere inutili, consumo di suolo, drenaggio di fondi dal pubblico al privato a partire dalla sanità e dalla istruzione. Il risultato è sotto gli occhi di tutti, la nostra Regione, la punta avanzata della economia italiana ed europea subisce un declino spaventoso: indice di disuguaglianza più alto nel nord- Italia, crescita della povertà (il 10 % contro il 6% nazionale), la rapina dei beni comuni e del territorio considerati occasione per gli affari (Brebemi, Pedemontana, Tem, TAV, stoccaggi, trivellazioni e molto altro ancora)”.

Come partito che non era rappresentato nell’ultimo consiglio regionale, Sinistra per la Lombardia ha davanti a sé la difficile sfida della raccolta firme, ne servono 20mila  in tutta la Lombardia, “una grande e decisiva battaglia per la democrazia, tante quante si raccolgono in tutta Italia per le politiche. Noi non abbiamo infatti il privilegio accordato ai gruppi consiliari esistenti in Consiglio regionale. In questi giorni si sono già messi in moto i trasformismi più indicibili, per mettere insieme gruppi raffazzonati pur di non raccogliere le firme. Noi contesteremo in tutte le sedi e in tutti i modi queste norme, che fanno delle elezioni regionali una partita truccata, una barriera innalzata da un ceto politico che si considera inamovibile e privilegiato”.

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...