Formazione professionale, nuovo corso per operatore agricolo al Seminario
Conoscere attraverso l’esperienza. Crescere imparando un mestiere. Educare insegnando un lavoro. È questo il cuore della proposta che il Centro di Formazione professionale “Sant’Antonio Abate” è pronto a lanciare il prossimo anno scolastico 2018-2019 con il corso per “Operatore agricolo con indirizzo zootecnico”. L’idea di una nuova offerta è nata da un gruppo di genitori, insegnanti e imprenditori del settore poi costituitosi nel “Comitato amici di Sant’Antonio”. In tempi record, dai desideri si è passati ai fatti: il progetto ha trovato innanzitutto uno spazio dove sviluppare la propria sede – presso il Seminario vescovile, che è poi anche ente gestore, in via Milano 5 – e ha poi ottenuto l’accreditamento regionale per erogare i corsi nell’indirizzo individuato. Contatto diretto con i professionisti del settore all’interno delle aziende cerealicole e zootecniche del territorio saranno i punti cardine del percorso. Tre anni per ottenere una Qualifica e un eventuale quarto per il Diploma professionale che permetteranno di conoscere tutte le fasi del lavoro in azienda, l’attività di mungitura e di cura degli animali, la guida delle principali macchine agricole.
Le occasioni pubbliche per scoprire le opportunità offerte dal Centro saranno sabato 13 e sabato 27 gennaio: dalle ore 14.30 alle ore 17.30 sono fissati i due Open day che aiuteranno a scoprire come e a quale lavoro i ragazzi saranno preparati.
“Sono state tre le ragioni che ci hanno mosso nel promuovere il Centro”, ha spiegato Stefano Mantovani, direttore del Cfp Sant’Antonio Abate. “In primis l’alta percentuale di ragazzi che non impara con le metodologie classiche della scuola: lezione frontale, insegnante che spiega, allievo che ascolta. Questo si traduce in una dispersione scolastica in continua crescita. Servono contesti più dinamici e a diretto contatto con il mondo del lavoro”. E a questo proposito, è stato fondamentale l’esplicito incoraggiamento di alcune categorie economiche locali: “La realtà agricola e zootecnica cremonese ha necessità di trovare nuova manodopera. I contatti avuti con alcuni imprenditori e alcuni rappresentanti del settore ci hanno non solo confortato ma letteralmente spinti nell’accelerare la realizzazione del progetto”. Infine, ha osservato ancora Mantovani, “l’esigenza dei nostri professionisti di trasferire la passione di un mestiere, di veder in altri il valore di un lavoro ben fatto e a contatto con la natura”.
Ecco allora un modello formativo originale, fondato sull’educazione dei ragazzi al lavoro e con il lavoro. “Non più lezioni frontali – ha precisato Mantovani – ma attività didattiche che valorizzino l’intelligenza contestuale, l’affidabilità, il senso di responsabilità, la puntualità, la capacità di lavorare in team. Tutte intelligenze “de facto” escluse dal sistema valutativo attuale. Noi punteremo soprattutto su queste, senza esclusione delle materie di base, attraverso il rapporto allievo-maestro”.