Credevano di essere esenti dal ticket, ma devono pagare: notifiche a oltre 5mila utenti
Hanno effettuato visite specialistiche senza pagarle, nella convinzione di essere esenti dal ticket. Per poi venire a sapere, dopo anni, che non lo erano affatto. Sono quasi cinquemila le notifiche giunte nelle abitazioni dei residenti nelle province di Mantova e Cremona da parte dell’Ats Valpadana, relative a prestazioni eseguite dal 2011 a oggi.
La vicenda è semplice e la racconta la Gazzetta di Mantova: molti pensionati con un reddito basso, tanto da faticare ad arrivare a fine mese, in sede di visita hanno sempre dichiarato – probabilmente in buona fede – di essere esenti dal ticket. Ne erano sicuramente convinti, visti i redditi bassi che percepivano. Invece non era così, in quanto il reddito indicato come soglia limite per godere dell’esenzione è da intendere come reddito famigliare e non del singolo assistito. Un errore di interpretazione che ora costerà caro a molti utenti.
Le notifiche inviate sinora sono relative soltanto al biennio 2011-2012, ma le verifiche proseguiranno ed è quindi certo che ne arriveranno altre. Così questi utenti si troveranno a dover versare in un colpo solo il ticket dovuto per tutte le prestazioni specialistiche fatte in passato.
Una decisione che la direzione amministrativa dell’Ats di Mantova e Cremona ha dovuto prendere per forza di cose, in quanto il Ministero dell’economia e finanze dopo aver effettuato i controlli sulle autocertificazioni per l’esenzione, ha segnalato alle Ats lombarde la situazione, imponendo di correre ai ripari. In ogni caso la Regione Lombardia, per andare incontro agli utenti, ha stabilito che chi provvederà a pagare tutto entro il 31 marzo non subirà contravvenzioni.
La maggior parte degli interessati sono over 65, convintissimi di avere diritto all’esenzione, in quando con soglia di reddito inferiore ai 38.500 euro. Un reddito riferito però al nucleo familiare, cosa che molti non avevano capito. Su questa vicenda i sindacati mantovani si stanno già muovendo e riferiscono – rivela la Gazzetta di Mantova – che coinvolgeranno presto anche i colleghi di Cremona, chiedendo un incontro con il direttore generale dell’Ats, anche per capire se saranno possibili eventuali rateizzazioni.
LaBos