Cronaca

Case popolari: vuoti 207 alloggi 117 sono inagibili

117 alloggi popolari, tra i 1.024 di proprietà del Comune, sono vuoti in quanto necessitano di lavori di ristrutturazione dopo che gli ultimi inquilini se ne sono andati. Altri 39 sono in corso di sistemazione oppure stanno per esserlo in quanto è disponibile il finanziamento, mentre ulteriori 28 non possono essere rimessi in circolo in quanto sono in corso procedure di decadenza o altre procedure giudiziarie. Infine, 20 alloggi sono pronti per la riassegnazione: in tutto quindi, quelli attualmente vuoti ammontano a 204. Sono questi i numeri forniti dall’assessore al patrimonio Andrea Virgilio alla consigliera M5S Maria Lucia Lanfredi che in un’interrogazione aveva chiesto delucidazioni in merito ai tempi per riattare appartamenti del Comune lasciati vuoti e criteri più razionali di assegnazione.

“E’ fisiologico – afferma Virgilio – che una parte degli alloggi risultino vuoti durante il periodo di verifica delle condizioni, esecuzione dei lavori necessari e l’effettiva riassegnazione. Purtroppo si verifica che una buona parte degli alloggi che si liberano, vuoi per la vetustà o per il cattivo uso da parte degli assegnatari – che a volte fanno mancare anche gli interventi minimi ordinari di manutenzione – hanno necessità di interventi abbastanza consistenti per adeguarli alle norme di legge, in particolare per l’impiantistica”.

Durante il mandato Galimberti, sono stati recuperati e messi a disposizione, con interventi di lieve entità, 43 unità nel 2014, 39 nel 2015, 21 nel 2016, 23 nel 2017. Lavori di ristrutturazione più pesanti sono stati effettuati in 22 alloggi del complesso di largo Pagliari; 11 in via Patina 52, 6 in via Alfeno Varo 15.

C’è poi il problema dei criteri di assegnazione degli alloggi e qui si evidenzia una differenza rispetto al passato: gli appartamenti nelle case popolari sono stati realizzati in anni in cui le famiglie avevano una composizione molto diversa da oggi, ad esempio persone sole, anziani, o nuclei famigliari di 4 persone perlopiù. Oggi la tipologia di assegnatari è decisamente diversa: quasi sempre famiglie  straniere, con necessità abitative variabili ad esempio quando vi sono ricongiungimenti famigliari. “Nelle graduatorie di questi ultimi anni – afferma Virgilio – compaiono per lo più nuclei di 4, 5, 6 e a volte più componenti, in cui sono presenti due o più figli ma anche altri parenti (ad esempio nonni)”.  E nei casi in cui un inquilino è solo e l’alloggio risulta sottoutilizzato, non è così semplice procedere ad una sua ricollocazione per una serie di ragioni: residenti anziani che non vogliono rinunciare alle loro cose; costi di trasloco impossibili da sostenere per gli assegnatari; necessità di procedere a manutenzioni più o meno pesanti quando un alloggio si libera.

 

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