Cronaca

Case di riposo in difficoltà coi bilanci, probabili aumenti delle rette nel 2018

Una trentina sono le case di riposo della Provincia, e tutte sono alle prese in questi giorni con la chiusura del bilancio. E per fare quadrare i conti sono costrette ad aumentare le rette. A Sospiro, addirittura, per i posti in rsd quelli dedicati ai disabili, circa 250, la retta è arrivata a 2340 euro. Ossia 75,50 euro al giorno. Un aumento di 180 euro al mese. Nel complesso Walter Montini, presidente dell’Arsac, l’ente che riunisce e coordina le strutture cremonesi, preferisce comunque parlare di ritocchi. E spiega tre ordini di motivi per cui le case di riposo sono costrette a correre ai ripari chiedendo un contributo maggiore alle famiglie. Il primo: il contributo delle regione, per i letti in rsa, ossia i posti per le persone non autosufficienti, “è fermo da più 10 anni”. Il secondo: chi si rivolge alle strutture oggi “versa in condizioni di salute più critiche rispetto ad anni addietro, quindi i costi aumentano perché i servizi di cui necessitano gli utenti aumentano”. Terzo. L’anno prossimo vanno a scadenza i contratti dei dipendenti, “sarà un salasso per le strutture: 85 euro, circa, a lavoratore”.
Prospettive? “O le case di risposo si mettono in rete rispetto ad alcuni servizi, o da sole non vanno da nessuna parte”, dice ancora Montini dopo l’incontro con l’assessore regionale alla Sanità Gallera, ieri a Cremona per presentare la nuova riforma sanitaria.
Sullo stato dell’arte è molto critico Giuseppe Bruno, fondatore e presidente di Angeli Custodi, l’associazione che ascolta e dialoga con i famigliari dei degenti.
“Un costante aumento delle rette – afferma – mette notevolmente a disagio i familiari che già sono coinvolti emotivamente nel seguire i loro congiunti. E senza fare di tutta l’erba un fascio – conclude -va detto che la proporzione tra rette e servizi è squilibrata”.
Simone Bacchetta

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