Cronaca

Allarme gioco d'azzardo: nel Cremonese 'bruciati' 500 milioni di euro

Cresce sempre più l’emergenza gioco d’azzardo in provincia di Cremona. A lanciare l’allarme il deputato del Movimento 5 Stelle Danilo Toninelli, secodo cui nel nostro territorio “sono stati bruciati 502 milioni di euro nel gioco”. I dati dei Monopoli di Stato, che i pentastellati hanno acquisito grazie ad un accesso agli atti fatto dal senatore Giovanni Endrizzi insieme alla associazione No Slot, attivissima in Lombardia, sono allarmanti.

A questo proposito, esorta Toninelli, “Ogni Comune della provincia di Cremona deve approvare e rendere subito operative la delibere no-slot-vlt per limitare orari e fissare distanze dai luoghi sensibili (come previsto dalla legge lombarda)”. Ed è imperativo “abolire immediatamente la pubblicità, iniziando con delibere comunali per quanto di competenza municipale”.

In Lombardia nel 2016 parliamo di un giro di affari di 17,5 miliardi di euro (17.564.824.268) pari a una spesa per famiglie in azzardo di 3.956 (329 euro mese) contro una spesa dei consumi mensili per Istat che in Lombardia è pari a 3.040 euro mese di cui 449 euro in bevande (inclusi alcolici) e alimentari.

“In questo allarmante quadro c’è poi il flusso di denaro che viene ripulito dalle mafie anche nelle slot online formalmente legali che poi si scopre sempre più spesso legate a società legate alla ‘ndrangheta, camorra e mafie” continua Toninelli. “Dai dati che arriveranno dai singoli Comuni della provincia di Cremona potremo capirne di più. Vanno chieste e analizzate le giocate anche per zone nella città e se in alcune slot-machines si vedono ‘picchi’ anomali ci sarà più di un sospetto”.

A farla da padrone in provincia di Cremona sono “le slot classiche e le ancora più pericolose Videolottery, VLT il settore emergente” sottolinea il deputato. “In totale su 502 milioni di euro di azzardo oltre il sessanta per cento è speso in queste due tipologie d’azzardo: 230.869.246 milioni di euro nelle classiche slot machines e 97.746.867 milioni di euro nelle VLT”.

A livello nazionale, “c’è poi il boom dell’azzardo online (‘giochi di abilità’ per la classificazione dei Monopoli) con 54 milioni di euro. A seguire le lotterie istantanee come il ‘gratta e vinci’ con 41,3 milioni di euro, il Lotto con 40,2 milioni di euro, le scommesse sportive a quota fissa a 20,6 milioni di euro, 1 milione per le scommesse ippiche in agenzia”.

In media (calcolando quuindi anche chi non ‘azzarda mai’, neonati, minori e anziani) ogni famiglia della provincia di Cremona (sono 153.296 secondo i dati Urbistat 2016 elaborati su dati Istat) spende 3.277 euro all’anno – cioè 273 – euro mese nel ‘tentar la sorte’. “Tutto denaro sottratto all’economia reale, al piccolo commercio, ai servizi, ai ristoranti, ai negozi” attacca ancora Toninelli. “Secondo i recenti dati la spesa 2007-2016 delle famiglie è infatti calata di 85 euro a famiglia al mese (ma è cresciuta quella in azzardo negli ultimi 10 anni con leggi assurde che hanno liberato la ‘belva’ che illude i cittadini e mangiasoldi!). Questo a fronte di una spesa media mensile per le famiglie 3.956 euro per la Lombardia. In pratica una media di 274 andrebbe in azzardo
(questo includendo nella media anche chi non gioca: numeri da capogiro) a fronte di 449 per spese alimentari. Mensilmente, quindi, ogni famiglia della
provincia Cremona spenderebbe nel gioco il 60% di quanto speso da un cittadino lombardo in alimentari e bevande”.

Per ogni cittadino della provincia di Cremona, inclusi neonati, anziani, minori e persone che non giocano, la spesa pro capite nel gioco d’azzardo è pari a: la spesa pro capite di oltre 1.398 euro l’anno.

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