Cronaca

Un 2018 dedicato a don Primo Mazzolari: letture, convegni, documentario e fumetti 

Il progetto è curato dal Comune, dalla Diocesi e dalla Fondazione intitolata a Don Primo in sinergia con il Comune di Bozzolo. Tra le iniziative un documentario creato in collaborazione con Cremona1

Letture diffuse in città, convegni, prodotti editoriali e una sala dedicata in palazzo comunale. Per tutto il 2018 saranno molte le iniziative all’interno del progetto “Le parole di don Primo” dedicato a don Primo Mazzolari e redatto da Comune di Cremona, Diocesi e Fondazione don Primo Mazzolari, in sinergia con il Comune di Bozzolo. Il ciclo di eventi è stato presentato questa mattina in Comune dal Sindaco di Cremona Gianluca Galimberti, dal Vescovo Antonio Napolioni e Sergio Cagossi, vicepresidente della Fondazione. Presente anche il Sindaco del Comune di Bozzolo Giuseppe Torchio.

Il programma comincia il 13 gennaio 2018 (alle 16 in Sala consulta di palazzo comunale) con la presentazione da parte dei Vescovi di Cremona e di don Bruno Bignami dell’Epistolario dal titolo ‘Un’obbedienza in piedi’, un’antologia di circa 300 scritti che ricostruisce per la prima volta in modo completo l’epistolario tra don Primo Mazzolari e i suoi vescovi Geremia Bonomelli, Giovanni Cazzani e Danio Bolognini.

Da febbraio a dicembre, in programma le letture pubbliche diffuse in città dei testi di don Primo a cura, ogni volta, di una diversa realtà. Si parte con ‘Dalla missione di Ivrea’ che verrà letto il 16 gennaio alle ore 21 in Cattedrale a cura della Focr. Momento importante a marzo (il 2 alle ore 21) con la lettura sempre in Cattedrale di “Tu non uccidere” curata dal grande attore Dario Cantarelli e preceduta dalla presentazione del Vescovo Antonio Napolioni. Ad aprile (il 20 alle 18) spazio agli ‘Scritti politici’ che saranno letti nella Sala quadri di palazzo comunale, sede del Consiglio comunale, da parte dei gruppi scout e anticipati da un intervento del Sindaco Gianluca Galimberti.

Il 25 maggio alle 18 appuntamento al Boschetto, alla cascina San Colombano dove don Primo è nato il 13 gennaio 1890, per la lettura di “Tra l’argine e il bosco” curata dal Coordinamento Teatro, mentre l’8 giugno alle 10 l’evento si terrà alla Chiesa del Foppone e sarà dedicato al testo “La parola ai poveri” a cura della Tavola per la pace e della Casa dell’Accoglienza. “Nostro fratello Giuda” è la lettura in programma il 29 giugno, questa volta nel chiostro della chiesa di San Abbondio, ancora a cura dell’attore Dario Cantarelli, dentro al Porte Aperte Festival. Il 14 settembre (alle 18), invece, sarà l’attore e doppiatore Luca Violini a leggere brani di “Impegno con Cristo” nello straordinario contesto di palazzo Fodri, mentre il 12 ottobre (sempre alle 18) la lettura di “Lettere a una suora” sarà ambientata nella Chiesa di San Sigismondo in collaborazione con la comunità delle Monache Domenicane e curata da Adelaide e Walfrido Ricci. Gli ultimi due appuntamenti sono: il 9 novembre alle 18 con “Preti così” presso la Biblioteca del Seminario a cura di alcuni seminaristi e il 14 dicembre alle 18 al teatro Monteverdi con “La più bella avventura”, interpretato dall’Associazione Giorgia.

Nel programma anche un importante convegno curato dalla Fondazione Don Primo Mazzolari dal titolo “Dalla trincea alla parrocchia: il ritorno della Grande Guerra e la memoria” che avrà tappa a Udine (8 e 9 aprile) e a Cremona (3 novembre).
In occasione del progetto “Le parole di don Primo”, la sala ex violini di palazzo comunale che quest’anno è stata ‘intonata’ a Claudio Monteverdi dentro le Celebrazioni Monteverdiane per i 450 anni dalla nascita, il prossimo anno sarà dedicata a don Primo con un allestimento studiato per far conoscere la vita, le opere e i luoghi del sacerdote cremonese (dal 10 marzo al 29 aprile).

Sono previste, infine, due iniziative editoriali: la produzione di un documentario su don Primo Mazzolari curato dall’emittente Cremona1 in sinergia con la tv diocesana e la realizzazione da parte del Centro Fumetto A. Pazienza di alcuni fumetti sempre su don Primo in collaborazione con il quotidiano La Provincia.

“Le parole di don Primo Mazzolari – ha sottolineato il Vescovo – conservano, immutata nei decenni, vibrante tensione religiosa e civile e ancora suscitano emozione e rendono pensosi. Questo progetto che induce a mettersi in ascolto della sua voce e del suo travaglio interiore, visitando luoghi e memorie, riscoprendo freschezza e fascino del suo vissuto, aiuta l’uomo ed il credente del nostro tempo a “dar credito” all’anima e alla sorgente perenne del Vangelo. Un efficace antidoto contro la mediocrità. Ringrazio cordialmente l’Amministrazione Comunale di Cremona, gli ideatori dell’itinerario che nel prossimo anno affiancherà idealmente il cammino del processo diocesano per la Beatificazione di don Mazzolari, e quanti vorranno partecipare agli appuntamenti in programma”.

“Volevamo un progetto che potesse essere proposta di riscoperta di don Primo Mazzolari da parte di tutta la città – ha detto il Sindaco di Cremona – Ringrazio moltissimo la Diocesi, il Vescovo, i sacerdoti suoi delegati, la Fondazione don Primo Mazzolari e lo staff Cultura del Comune, con cui abbiamo costruito un progetto, capace di coinvolgere tantissimi soggetti e realtà associative, protagonisti di studio, approfondimento e quindi di presentazione delle parole di don Primo a tutta la città. Durante tutto l’anno e in molti luoghi di Cremona. Perché le parole di don Primo, quindi la sua vita, il suo pensiero, la sua testimonianza possano interpellare le coscienze di tanti di noi, interrogarci davvero, spingerci al cambiamento. Anche solo il lavoro di preparazione, che dura ormai da un anno, è stato davvero un lavoro di crescita bellissimo. Nell’anno 2018, in cui il progetto culturale di Cremona è dedicato al Novecento, riscoprire don Primo attraverso le sue parole, significa recuperare un patrimonio di senso e di valore, per capire chi è ancora oggi questo nostro sacerdote, uomo di fede, di coraggio e speranza, uomo della nostra terra e di tutte le terre dove parla un desiderio di spiritualità incarnata e di umanità, e che cosa ancora don Primo racconta su temi fondanti come la coscienza, la pace e la povertà, a credenti e non credenti, alla comunità civile ed ecclesiale. Poiché oggi del coraggio di don Primo, della sua capacità profetica, della sua visione acuta e profonda della realtà e dell’animo umano abbiamo un enorme bisogno”.

 

 

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