Cultura

Il mito di Stradivari affascina Mosca: successo per mostra promossa da Museo Violino

Grande successo per la mostra The Myth of Stradivari – Il mito di Stradivari inaugurata giovedì al Glinka national museum consortium of Musical Culture di Mosca e realizzata in collaborazione con il Museo del Violino ed il network friends of Stradivari. Al termine del vernissage di presentazione  Virginia Villa, direttore generale del Museo del Violino e Fausto Cacciatori, conservatore, sono stati letteralmente presi d’assalto dalle numerose televisioni e testate presenti per interviste con fiumi di domande su Stradivari e la liuteria di Cremona.

Nonostante il clima freddo di una Mosca già scintillante di luci natalizie e imbiancata dalla prima nevicata, l’accoglienza della mostra è stata davvero caldissima. Davanti al folto pubblico intervenuto Mikhail Bryzgalov, direttore generale del Glinka, il più importante museo musicale di tutta la Russia, nel suo intervento, alla presenza dei una delegazione dell’Ambasciata Italiana, ha sottolineato l’importanza dell’evento ed i rapporti di amicizia e di collaborazione da anni instauratisi con il Museo del Violino.

Dal canto suo Paolo Bodini, amministratore delegato del Museo del Violino e presidente dei “friends of Stradivari” ha espresso la soddisfazione per questa mostra in una sede così prestigiosa;  ha illustrato come Cremona sia un luogo unico al mondo, non solo per il suo passato legato appunto al “mito” di Stradivari, ma anche oggi grazie ad un sistema formativo e di ricerca che ruota intorno alle oltre 150 botteghe di liuteria attive in città.

Attorno al nucleo di strumenti del periodo classico appartenenti alla Collezione di Stato Russa, il MdV ha completato il quadro dei cinque secoli di liuteria portando alcuni strumenti che spaziavano dal Carlo IX di Andrea Amati del 1566 al violino contemporaneo vincitore della prima Triennale del 1976 di Giorgio Cè.  Tra gli strumenti della collezione russa spiccavano per bellezza la viola di Stradivari del 1715 (già ospite a Cremona due anni fa) ed un violino dello stesso maestro del 1707; ed ancora una interessantissima viola di Andrea Guarneri ed un violino di Gerolamo Amati del 1628 in incredibile stato di conservazione. Grande interessa hanno suscitato i reperti – forme, modelli, attrezzi – delle botteghe di Stradivari e Ceruti ed i documenti storici sulla storia della liuteria.

La mostra è completata da ben cinque video su Cremona, sul suo Museo del Violino e sulla realizzazione di questo strumento, e da una ricostruzione molto realistica della bottega di Stradivari con due finestre semiaperte da cui si ammirava la bellezza del Duomo e del centro storico. Esposto infine il violino di Santo Serafino, recentemente restaurato a Cremona nel laboratorio Carlson e Neumann con tutta la documentazione tecnica e fotografica del delicato recupero. La mostra resterà aperta fino alla prossima primavera.

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