Cronaca

Operazione Night Terror, sgominata banda colpevole di 53 colpi nel nord-Italia

Il maggiore De Leporini

Avevano commesso 53 tra furti e rapine in quattro regioni del Nord Italia, di cui quattro colpi sul Cremonese: due a Pandino (durante le quali è stata rubata anche una Fiat 500), uno a Grumello (la rapina a Ernesto Folli) una a Soncino (durante la quale è stata rubata una Bmw bianca).

La banda di sei albanesi, è stata sgominata dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Cremona agli ordini del maggiore Claudio De Leporini nell’ambito dell’operazione denominata ‘Night Terror’, un’indagine durata sei mesi tra settembre 2016 e marzo 2017 e partita proprio dalla rapina in casa dell’agricoltore Folli. Un lavoro lungo e minuzioso, che ha permesso di ricostruire l’attività criminosa dei sei, ai quali sono stati contestati i reati di rapina, furto aggravato, ricettazione, tutto in concorso e continuato.

Capobanda è A.Z., 43enne, residente nel bergamasco. Gli altri, A.A. di 35 anni, A.A. di 31 anni, E.M. di 30 anni, O.S. di 27 anni e J.V. di 40 anni, sono invece residenti nella zona sud di Milano. Nel corso delle loro razzie avevano colpito in una decina di province: Milano, Bergamo, Brescia, Cremona, Verona, Mantova, Parma, Modena, Bologna e Forlì. Le indagini hanno consentito di definire il ruolo di ognuno, nonché di chiarire il modus operandi.

Si trattava, come ha chiarito il maggiore De Leporini, di una banda ben organizzata, con modus operandi preciso. Per i loro spostamenti utilizzavano auto di grossa cilindrata, che venivano rubate di volta in volta presso le abitazioni in cui colpivano. Le vetture venivano custodite in un parcheggio a sud di Milano. Quando decidevano di colpire, si ritrovavano intorno alle 21 presso il posteggio delle auto, quindi decidevano quale squadra sarebbe partita: agivano infatti a gruppi di tre, di cui uno faceva l’autista e gli altri due si intrufolavano nelle abitazioni.

Una volta deciso, prendevano l’auto e partivano, utilizzando per spostarsi la rete autostradale e i telepass rubati di volta in volta sulle auto prescelte. Si spostavano a folle velocità (hanno coperto la distanza tra Milano e Forlì in un’ora e mezza), accumulando una serie di verbali che venivano poi notificati ai proprietari delle auto rubate, senza fermarsi agli alt delle forze dell’ordine, che più volte avevano provato a inseguirli senza riuscire a prenderli. In un paio di occasioni, l’inseguimento era finito in un incidente, ma i criminali erano comunque sempre riusciti a scappare a piedi.

Durante i loro viaggi razziavano varie abitazioni in diverse zone nella stessa notte, percorrendo fino a 400 chilometri alla volta. Non facevano sopralluoghi preventivi: giravano i quartieri finché non individuavano la villetta che faceva al caso loro, quella che sembrava facile da depredare, quindi colpivano, anche se all’interno vi erano delle persone. In diversi casi vi sono stati infatti dei contatti e delle colluttazioni. Per comunicare tra loro utilizzavano delle ricetrasmittenti, in modo da eludere eventuali intercettazioni telefoniche. Casi in cui il reato è infatti poi sfociato in rapina. Rientravano alla base intorno alle cinque della mattina. Qui li aspettavano i complici, che si recavano subito presso i ricettatori per piazzare la merce rubata.

Gli uomini dell’Arma sono stati in grado di monitorare i loro spostamenti proprio grazie agli ingressi in autostrada, fatti con i telepass rubati, oltre che attraverso le contravvenzioni accumulate. Questo ha consntito di tracciare chiaramente i loro percorsi. Sono una decina le auto rubate che i carabinieri hanno recuperato; Bmw, Mercedes, Audi, Rang Rover, nonché un Fiorino Fiat. Altre cinque vettura non sono invece più state rinvenute. I Carabinieri sono anche riusciti a recuperare merce rubata per 500mila euro, restituita ai legittimi proprietari.

Laura Bosio

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...