Cronaca

Istituto musicale Monteverdi La statizzazione è una certezza Fondi in più in legge di Bilancio

AGGIORNAMENTO – La Legge di Bilancio approvata nella serata del 30 novembre dal Senato, ha integrato il fondo che consentirà la graduale e completa statizzazione degli istituti musicali superiori non statali (tra i quali il Monteverdi) e delle accademie di belle arti già individuati. Un voto non scontato, considerate le turbolenza della maggioranza, e arrivato al termine di una lunga giornata di discussione sugli emendamenti. In pratica, all’interno della ‘manovrina’, viene modificato l’articolo della legge che avviava la statizzazione, nella parte riguardante gli stanziamenti pluriennali per renderla possibile, aumentandoli di 5 milioni di euro per l’anno 2018, di 10 milioni di euro per l’anno 2019 e di 35 milioni di euro a decorrere dall’anno 2020. In questo modo, al termine dell’iter legislativo di approvazione della Legge di bilancio, per completare il processo di statizzazione degli Istituti superiori musicali non statali e le accademie non statali di belle arti, i fondi stanziati ammonteranno a 7,5 milioni di euro per l’anno 2017, 22 milioni di euro per l’anno 2018, 28,5 milioni di euro per l’anno 2019, 55 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2020.

Un cammino lungo, quello arrivato a un punto fermo questa sera, seguito fin dall’inizio dal senatore Luciano Pizzetti, che subito dopo il voto ha espresso soddisfazione per il risultato: “E’ un punto di arrivo importante sia per i suoi risvolti culturali, perchè valorizza gli istituti di  formazione musicale parificandoli ai conservatori e inserendoli in un sistema che fa capo al Miur, sia perchè aiuta gli enti locali in un momento di scarsità di risorse. Per Cremona, un passaggio ancora più significativo in quanto rispecchia e valorizza una peculiarità del territorio”.

Dunque in tre anni il processo di statizzazione si farà, essendo caduti gli ultimi ostacoli al perfezionamento del fondo, ostacoli che si erano intuiti anche durante la recente visita di Matteo a Renzi a Cremona quando, alla richiesta di uno studente su quale fosse il destino del Monteverdi, aveva lasciato la parola proprio a Pizzetti, che stava a pochi passi di distanza.  

La riforma prevede che il Ministero prenderà in carico personale e gestione corrente degli Istituti, mentre in capo ai Comuni resteranno gli eventuali debiti pregressi (che il Monteverdi non ha) e il reperimento e manutenzione della sede scolastica (ultima ipotesi circolante è il trasferimento dall’edificio della Realdo Colombo a palazzo Grasselli). 

Soddisfazione da parte del Presidente del Monteverdi, Andrea Rurale: “La Statizzazione eleva l’Istituto a rango nazionale come Conservatorio e questo impone il mantenimento e se possibile un ulteriore innalzamento dell’offerta formativa di Alta Formazione. Il Monteverdi manterrà comunque il rapporto con la città di Cremona della quale è parte integrante e per la quale proseguirà e consoliderà il suo ruolo di riferimento nell’insegnamento della musica attraverso i suoi corsi liberi che già da quest’anno vantano una direzione scientifica da parte di un docente del Conservatorio”.
Sulla stessa linea il Direttore Andrea Cigni: “Dopo l’accreditamento ECHE Erasmus Plus e l’attivazione di 15 nuove Scuole per Diplomi di Primo Livello, l’aumento degli iscritti, l’avvio dei percorsi di scambi internazionali con Valencia e l’Estonia e alcuni nuovi progetti con altre importanti città europee, si completa un percorso importante per il Conservatorio di Cremona, che già vanta un’offerta formativa e di produzione artistica qualificate e ben strutturate”.
Lo stesso Sindaco di Cremona, unitamente agli altri Sindaci delle città coinvolte dal processo di statizzazione, esprime il proprio ringraziamento al Governo e al Parlamento per questo passaggio storico e atteso da tanti anni. In particolare, afferma Gianluca Galimberti, “grazie al sottosegretario Luciano Pizzetti per il paziente, costante e grande lavoro svolto. I sindaci delle città lombarde che ospitano pareggiati si sono uniti insieme ai loro conservatori per questa battaglia fin dal 2015. Questo risultato strategico arriva in un momento di grande crescita del nostro Conservatorio Monteverdi. Grazie al lavoro del Presidente, del Direttore, del Cda e di tutti gli insegnanti e grazie a tutti gli studenti che lo frequentano. Crescita in numero di corsi, in numero di studenti, in qualità delle proposte, crescita del collegamento con la città e della capacità di relazioni internazionali. Il nostro Conservatorio anche all’interno del Distretto culturale della liuteria è uno dei capisaldi fondamentali della cultura e della vita della nostra città e lo sarà sempre di più”.

“Seguiamo con molta attenzione l’evolversi della situazione – aveva detto in mattinata la vicesindaco Maura Ruggeri – dopo la battuta d’arresto che avevamo riscontrato, tanto più che il Monteverdi ha avuto un grande rilancio negli ultimi tre anni, al punto da rendere necessario trovare una nuova sede”. 

g.biagi

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