Cronaca

In manette dopo inseguimento: due albanesi arrestati per furto in appartamento

Rocambolesco inseguimento e arresto per due albanesi, fermati dai Carabinieri di Cremona dopo il furto con scasso in un appartamento di via Di Dio Emma, zona via Castelleone. Il nucleo radiomobile di Cremona, insieme all’elicottero del Nucleo di Orio al Serio, già attivo da alcuni giorni sul territorio per un lavoro di prevenzione, è entrato in azione intorno alle 18 di lunedì, in seguito alla segnalazione da parte di alcuni residenti di soggetti sospetti che si aggiravano nel quartiere Sabbie.

L’elicottero si è subito portato in zona e, grazie alle sofisticate attrezzature tecnologiche e alla predisposizione per il volo notturno, che lo rende praticamente invisibile, è riuscito a individuare un soggetto che faceva ‘il palo’ fuori da una casa. La presenza è stata quindi segnalata alla pattuglia in auto, che si è precipitata sul posto. E’ scattato quindi l’inseguimento, a piedi, con i due malviventi che si sono divisi e sono scappati correndo.

Il primo è stato bloccato e ammanettato circa 600 metri dopo, in via Castelleone, mentre il secondo in una seconda strada, mentre cercava di scavalcare la recinzione. Correndo, i due si sono disfatti di alcuni arnesi da scasso, torce e guanti, utilizzati per commettere l’effrazione, mentra addosso, nella tasca della giacca, avevano ancora la refurtiva: monili in oro, denaro contante, profumi, e orologi. Tornati poi sul posto, i militari hanno potuto constatare l’avvenuta effrazione. Mentre uno dei due, Denis Bardhi, pluripregiudicato 29enne senza fissa dimora, faceva da palo, il complice, Spartac Horxha, 27enne, anch’egli pluripregiudicato e senza fissa dimora, era salito al balcone del primo piano, scavalcando, poi aveva forzato gli scuri di una finestra, riuscendo così ad aprirli e infine aveva rotto il vetro con un oggetto contundente, per poi accedere all’abitazione, di proprietà di una donna di 59 anni, che in quel momento fortunatamente non si trovava in casa.

Ad interrompere la loro attività sono stati proprio i carabinieri, giunti tempestivamente sul posto. Da successivi accertamenti fatti è emerso che i due avevano già commesso diversi reati specifici in varie città d’Italia e lombarde ma non sono mai stati fermati prima a Cremona. Gli uomini dell’arma, agli ordini del maggiore Rocco Papaleo, sospettano che siano provenienti da qualche banda con sede nell’hiterland milanese, dedita a questo tipo di furti. “Si tratta di professionisti” ha evidenziato Papaleo. “Ora stiamo cercando un probabile terzo complice, in quanto non abbiamo reperito il veicolo con cui avrebbero poi dovuto fuggire una volta commesso il furto”.

Uno dei due, tra l’altro, è stato trovato in possesso di otto banconote da 50 euro contraffatte, di cui non ha saputo dare spiegazioni. “Riteniamo fosse un altro sistema di raccimolare soldi” ha spiegato ancora il maggiore.

Ai due sono stati contestati gli art 110 e 624 bis del codice penale per furto all’interno di abitazione in concorso, l’art. 4 della legge 10 del 75 per porto di arnesi da scasso. Inoltre a Horxha è stato altresì contestato l’art. 153 del codice penale per spendita di banconote contraffatte. Dopo l’arresto gli uomini dell’Arma hanno passato a setaccio quartiere per recuperare gli oggetti di cui si erano disfatti e per rassicurare la gente che si affacciava alle finestre.

“La presenza dell’elicottero e l’intensificarsi dei servizi di controllo, negli ultimi giorni ci hanno concesso di effettuare 4 arresti per furto e due denunce in stato di libertà” commenta ancora Papaleo. “Un buon risultato che ci spinge a continiuare in questa direzione. Gli obiettivi vengono scelti con cura e questi soggetti si muovono anche in orari di lavoro, spesso spacciandosi per operai che fanno sopralluoghi in vista di futuri cantieri. In quel modo scelgono con cura i propri obiettivi. Ringraziamo i cittadini che ci hanno segnalato queste presenze sospette e sollecitiamo chi avesse ricevuto banconote da 50 euro sospette a farcelo sapere, in quanto potrebbero far parte di quelle rinvenute nel portafogli di uno degli arrestati”.

Nei confronti dei due si è celebrato il rito per direttissima nella mattinata di martedì. Per entrambi è stato convalidato l’arresto, ma mentre per Hoxha il giudice ha disposto la misura cautelare in carcere chiesta dal Pm, per paura di reiterazione del reato, per Bardhi è stata disposta la procedura di espulsione nel paese d’origine.

Laura Bosio

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