Cronaca

Morte di 'Michele Cicli': chiesta l'archiviazione per istigazione al suicidio

Nella foto, l'avvocato Carlo Alquati

La procura di Cremona ha chiesto l’archiviazione del procedimento a carico di Ioan P., 33 anni, il romeno indagato per istigazione al suicidio di Michele Barbisotti, 43 anni, il titolare del negozio di via Fabio Filzi ‘Michele Cicli’, morto suicida nella notte tra il 17 e il 18 febbraio dell’anno scorso nel retro del suo negozio. Nessuna prova che il romeno potesse in qualche modo aver indotto la vittima a togliersi la vita, e nemmeno nessuna possibilità di sentire la versione dei fatti del 33enne, di cui non si sa più nulla dalla fine del mese di marzo del 2016. Il 31 marzo era atteso dal pm Lisa Saccaro per chiarire la sua posizione e per ricostruire nei dettagli la serata trascorsa con la vittima. Ma non si è mai presentato. Non sa più nulla di lui neppure il suo legale, l’avvocato Carlo Alquati, che per giorni ha cercato invano di contattarlo. L’uomo, indagato a piede libero, non aveva alcuna restrizione o misura e si pensa possa essere rientrato in Romania.

Ioan era stato l’ultima persona a vedere in vita la vittima. I due erano insieme nel negozio quanto Barbisotti si era tolto la vita, uccidendosi con un colpo di fucile da caccia regolarmente denunciato. Secondo alcune testimonianze raccolte nelle ore successive al decesso, sembra che sulle spalle di Barbisotti pendesse una forte situazione debitoria, ma di conferme non ce ne sono. Da parte sua, il romeno ha sempre respinto ogni accusa, dicendo che Michele era uno dei suoi migliori amici e che mai avrebbe potuto spingerlo ad uccidersi. Al suo legale, Ioan aveva spiegato di aver cercato di confortare l’amico che si era confidato con lui dicendogli di avere dei problemi personali. I due avevano trascorso insieme la serata. Prima in un bar, e poi nell’officina, dove si era poi consumata la tragedia.

Sara Pizzorni

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