Cronaca

Danni da amianto: 224 persone sottoposte a sorveglianza sanitaria

E' il dato diffuso dall'ASST Cremona che attraverso l'Unità Operativa Ospedaliera di Medicina del Lavoro (UOOML) garantisce la sorveglianza sanitaria ai lavoratori certificati ex esposti all'amianto dall’ATS Val Padana.

Come in molta parte della Lombardia, anche nel territorio della provincia di Cremona, il problema dell’esposizione ad amianto è molto presente.

L’ASST di Cremona, attraverso l’operato della Unità Operativa Ospedaliera di Medicina del Lavoro (UOOML) garantisce la sorveglianza sanitaria ai lavoratori certificati ex esposti all’amianto dall’ATS Val Padana, per un totale di 224 persone.

“La sorveglianza sanitaria dei soggetti ex esposti ad amianto” è il titolo del convegno organizzato dall’ASST di Cremona che si svolgerà domani mattina  sabato 25 novembre nell’Aula Magna dell’Ospedale. L’iniziativa è rivolta a tutte le professioni sanitarie e mette in primo piano la rilevanza delle malattie professionali.

L’evento si pone come obiettivo di sensibilizzare gli operatori sanitari rispetto alla necessità del riconoscimento dei bisogni socio-sanitari dei soggetti ex esposti ad amianto e di garantire l’assistenza medico legale e la fruibilità di programmi di promozione della salute da parte del Sistema Sanitario al fine di una corretta diagnosi e cura.

Tra i relatori intervengono Marco Pettazzoni (Medico del lavoro, Ospedale di Desio) e Sergio Pietro (Medico radiologo, Ospedale di Cremona) esperti nella lettura B-Reader.

Come spiega Mauro D’Anna (Direttore Medicina del Lavoro, ASST di Cremona, nella foto sopra) – “Gli specialisti che conseguono il titolo di “B-reader” possono essere considerati dei validi punti di riferimento per la classificazione radiologica delle pneumoconiosi. Sono in grado di applicare le linee guida e possono ricevere, dai vari centri di sorveglianza degli ex esposti ad amianto posti sul territorio regionale, i radiogrammi dei soggetti sorvegliati, per una rilettura degli stessi ai fini epidemiologici, di una corretta applicazione della Classificazione ILO anche ai fini medico legali”.

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