Cronaca

'No spreco': 500 kg di cibi freschi salvati dalla spazzatura

La app Smart City Center

500 chili di cibo salvato dalla spazzatura in 7 mesi e 50 famiglie aiutate (per 200 assistiti circa): questo il bilancio della prima sperimentazione del progetto “No spreco”, promosso dalla omonima associazione e sperimentato per sette mesi nella Parrocchia San Francesco d’Assisi, la prima parrocchia 2.0 della città a dotarsi di un’app due anni fa per comunicare meglio con i parrocchiani vicini e lontani. Si tratta, in sostanza, di recuperare i cibi freschi che verrebbero gettati via a fine giornata dai negozi o dai supermercati. Ognuno può scegliere di recarsi presso i negozi e donare qualcosa.

Il progetto, partito dalla Caritas Cremonese in collaborazione con alcuni negozianti della città, è stato sperimentato dal 1 aprile scorso grazie all’ausilio della app Smart City Center. Anche grazie alla legge Gadda (n. 116/16), una normativa esemplare entrata in vigore nel 2016, è stato possibile a raccogliere più di 500 kg di prodotti freschi, salvandoli dalla pattumiera, per un valore di mercato che si avvicina ai 3000 euro.

50 famiglie assistite delle volontarie della San Vincenzo dello Zaist, circa 200 persone tra cui anche molti bambini, hanno ricevuto, insieme al solito pacco alimentare con prodotti a lunga scadenza, anche carne, pesce, frutta, verdura, pane fresco, formaggi, latte, salumi, prodotti di gastronomia e prodotti di pasticceria.

“Una buona prassi, quelle delle donazioni, che già esisteva sul territorio, ma finora non era né regolamentato da una buona legge né organizzata e coordinata in maniera continua” fanno sapere dalla Diocesi. “Ora, grazie alla nuova normativa, il costo dei prodotti donati può essere detratto fiscalmente, e a questo vantaggio fiscale si auspica che presto si possa aggiungere anche una riduzione della Tari, la locale tassa sui rifiuti”.

A livello pratico l’associazione ‘No Spreco’ coordinerà il recupero e la ridistribuzione delle eccedenze, servendosi della collaborazione di diverse associazioni, di una e-bike cargo, di soci sostenitori e soprattutto della generosa partecipazione di negozianti e ristoratori. “L’obiettivo è fare rete con le diverse realtà del territorio” continuano i promotori. “Il modus operandi della nuova associazione si caratterizza anche dall’impiego di smartphone e app per una comunicazione rapida ed efficiente. All’ombra del Torrazzo, i cremonesi, infatti, da alcuni mesi stanno utilizzando una nuova app, ideata dalla start up Smart City Center per raggiungere due obiettivi con un solo strumento.

Il primo, far scoprire ai cremonesi cosa si trova “dietro l’angolo”. Come in una piazza virtuale, l’app mette in contatto chi offre e chi cerca. Prodotti, servizi, notizie ed eventi. L’app è suddivisa in numerose piccole vetrine virtuali con cui si dà visibilità non solo ai commercianti, ai ristoratori e ai professionisti, ma anche alle associazioni sportive e culturali, alle onlus e alle parrocchie. Si vuole evitare, infatti, che altri negozi del quartiere chiudano, che il centro rimanga senza negozi e senza persone che s’incontrano per le strade e nelle piazze.

Il secondo obiettivo, strettamente legato al primo, consiste nel recupero e nella ridistribuzione delle eccedenze alimentari freschi, prodotti non solo della GDA ma anche dai piccoli negozi. Evitare che diventino rifiuti. Non sprecare significa donare ciò che è rimasto invenduto a chi si trova in difficoltà, ma è anche dare visibilità a chi vende prodotti alimentari. Economia circolare e solidarietà 2.0 dunque, commercio locale e donazioni promossi con nuove tecnologie”.

Come funziona? La piattaforma informativa Smart City Center è un’app che si scarica gratuitamente sullo smartphone. Essa contiene tante piccole vetrine virtuali, insieme a notizie di cronaca e sport e un ricco menù di eventi. Il tratto distintivo dell’app, però, è la notifica. Questo messaggio in grado di raggiungere un gran numero di persone senza che si debba comunicare il proprio indirizzo email o numero di telefono.

Gli utenti ricevono messaggi con sconti-fine-giornata e i commercianti comunicano, questa volta sola agli operatori No Spreco, le donazioni da ritirare dopo la chiusura. Un operatore dell’Associazione No Spreco ritira le donazioni e le porta immediatamente nella parrocchia che collabora con l’Associazione. Infatti le parrocchie della città, da sempre, sono in prima linea per sollevare i disagi di chi si trova in difficoltà. Loro conoscono le persone che a volte non hanno nemmeno il cibo da mettere in tavola per i propri familiari.

“Da notare che prima che partisse il progetto No Spreco i pacchi alimentari distribuiti in parrocchia contenevano solo prodotti a lunga scadenza” spiegano ancora gli organizzatori. “Ora grazie al recupero a fine giornata, arrivano anche molti prodotti freschi, tra cui anche dolcetti, di solito la prima cosa a cui si rinuncia quando mancano le risorse economiche. Ecco perché, le volontarie riferiscono la felicità dei bambini quando ricevano insieme alla pasta e al riso anche un sacchetto con brioche o pasticcini.

L’onorevole Gadda ha fatto recentemente un appello affinché si lavori tutti insieme ad applicarla con nuovi progetti e esperienze la legge da lei proposta. A Cremona siamo ad un buon punto. La nuova associazione ha infatti già in cantiere altri progetti, in linea con l’estensione della legge 116/16, per recuperare anche prodotti per l’igiene personale, abbigliamento e articoli per la scuola”.

DATI

• Mesi di sperimentazione: 7
• Famiglie assistite: 50 (circa 200 persone)
• Parrocchia pilota per la distribuzione: San Francesco d’Assisi di Cremona
• Kg di prodotti donati: oltre 500 kg
• Prodotti: carne, pesce, frutta, verdura, pane fresco, formaggi, latte, salumi, prodotti di gastronomia, prodotti di pasticceria
• Valore di mercato delle donazioni: circa 3000 euro
• Operatori coinvolti nella fase sperimentale del progetto No Spreco: Caritas Cremonese, Smart City Center, Lions, volontarie San Vincenzo
• Strumento di comunicazione: app Smart City Center Cremona

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