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Tennis combine: chiamati come testi i campioni Simone Bolelli e Andreas Seppi

Nella foto, seduto sul banco dei testimoni, l’ex generale della guardia di finanza Umberto Rapetto, consulente tecnico della difesa Bracciali
L’allenatore Fabrizio Fanucci

Per il 23 novembre, chiamato dalla difesa, è atteso a testimoniare in tribunale a Cremona il campione di tennis Simone Bolelli, bolognese, per un periodo numero due italiano e vincitore, in coppia con Fabio Fognini, degli Australian Open. Sempre per quella data, in cui si chiuderà l’istruttoria sulle presunte combine nel mondo del tennis, oltre al manager dell’imputato Potito Starace, potrebbe presentarsi a testimoniare anche il campione di Bolzano Andreas Seppi, il primo italiano nella storia a vincere un torneo sull’erba e il primo a vincere tre titoli su tre differenti superfici: erba, terra rossa e cemento.

Gli avvocati Filippo Cocco, Alberto Amadio e Simone Maina, difensori dei due tennisti imputati, Daniele Bracciali (presente in aula) e Potito Starace, hanno chiamato a testimoniare anche il perito che aveva analizzato il computer di Bracciali. Quest’ultimo, però, come disposto dal collegio dei giudici (presidente Francesco Beraglia, a latere Giulia Masci ed Elisa Mombelli), sarà sentito nell’udienza già fissata di giovedì 9 novembre. L’udienza del 9 avrebbe dovuto saltare per la mancata disponibilità dei testi citati. Tutti erano stati ‘rinviati’ al 23, ma il collegio, viste le proteste degli avvocati di parte civile che hanno sostenuto di non essere stati avvisati dai colleghi difensori, ha mantenuto l’udienza di giovedì per sentire un solo teste, e cioè il perito della difesa, l’unico ad aver dato la disponibilità per quella data.

A protestare per la mancata comunicazione da parte dei colleghi è stato soprattutto l’avvocato Remo Pannain, penalista di grido, di antica e prestigiosa famiglia di avvocati romani, e anche un prestigiatore di talento. Pannain, che rappresenta l’International Tennis Federation Limited, viene da Roma, e in vista delle due udienze di oggi e giovedì aveva organizzato i suoi impegni lavorativi per fermarsi tre giorni a Cremona. A lamentarsi, anche l’avvocato Luca Genesi, di Cremona, per la Tennis Integrity Unity, parte offesa nel procedimento.

Oggi, intanto, sempre come testimone chiamato dalla difesa dei due tennisti, è stato sentito Fabrizio Fanucci, di Firenze, coach di livello internazionale. “Conosco Bracciali da quando aveva 14 anni”, ha detto l’allenatore. “L’ho seguito quando è diventato un giovane professionista e l’ho seguito se c’era una concomitanza con l’altro atleta che allenavo, Filippo Volandri. La coppia Starace-Bracciali l’ho formata io”. A domanda della difesa, Fanucci ha detto: “Non ho mai percepito che Bracciali o Starace facessero scommesse”.

In aula è stato sentito anche l’ex generale della guardia di finanza Umberto Rapetto, consulente tecnico della difesa Bracciali. Rapetto è stato punto di riferimento in Italia, e non solo, per tutto ciò che riguarda le cyber truffe e le inchieste telematiche ed è stato il fondatore del Gat, Gruppo anticrimine telematico, poi diventato Nucleo speciale frodi telematiche. Il teste, che su incarico della difesa ha verificato gli atti di indagine, compreso l’esame degli hard disk, ha fortemente criticato la consulenza informatica della procura. “Nessuno ha dettagliato le operazioni, né specificato dove siano stati trovati gli hard disk e né i formati nei quali sono stati inseriti. Non c’è nulla, una consulenza di una vacuità impressionante”.

Imputati nel procedimento, oltre ai due tennisti azzurri Daniele Bracciali e Potito Starace, anche Roberto Goretti, direttore sportivo del Perugia Calcio. L’accusa è quella di associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva, in particolare a manipolare una pluralità di partite di tennis di tornei prevalentemente internazionali.

Dunque la prossima udienza per sentire il perito della difesa sarà il 9 novembre, mentre gli altri testi citati verranno sentiti il 23. Il 14 dicembre è invece prevista la discussione.

Sara Pizzorni

Nella foto, gli avvocati di parte civile: da sinistra Luca Genesi, Remo Pannain ed Annamaria Petralito

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