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Calcio scommesse: l'udienza non c'è. Testi e avvocati non avvertiti rimandati a casa

Avrebbe dovuto entrare nel vivo oggi il processo sul calcio scommesse, ‘diviso’ il 3 aprile scorso dal collegio composto dal presidente Maria Stella Leone e dai giudici a latere Giulia Masci ed Elisa Mombelli. La maggior parte del procedimento, infatti, era stata spostata a Bologna, mentre a processo a Cremona è rimasto il terzo gruppo accusato di associazione a delinquere finalizzata a truccare le partite. L’udienza programmata per oggi, però, è saltata per un impegno precedente del presidente del collegio. Ma nè i testi, né gli avvocati, per la maggior parte provenienti da altre città, erano stati avvertiti e questa mattina, presenti alle 9 in aula, si sono trovati la sgradita sorpresa.

“E’ scorretto nei confronti di chi lavora”, ha detto sconfortato l’avvocato Felice Antonio Di Bartolo, difensore di Salvatore Intilisano, uno degli imputati. Di Bartolo è arrivato a Cremona da Messina. “Bisognerebbe riattivare il portale del giudice Pierpaolo Beluzzi”, ha continuato il legale. “Quello era un metodo che ci consentiva di visionare gli atti a distanza e di essere presenti senza spostarsi dal proprio studio almeno per le udienze di passaggio”. Il giudice Beluzzi aveva utilizzato il portale nella fase di udienza preliminare, ma poi, una volta arrivati a dibattimento, il ‘processo digitale’ non è stato più utilizzato. Davanti al presidente Francesco Beraglia e ai giudici a latere Giulia Masci ed Elisa Mombelli, il collegio composto per il processo sulle presunte combine nel mondo del tennis, Di Bartolo si è pure lamentato di non aver potuto visionare il fascicolo del processo “perché in cancelleria i fascicoli sono visibili fino ad una settimana prima dell’udienza, e per di più in questo caso in cancelleria mi hanno detto che il fascicolo non c’era ”. A questo punto i giudici hanno disposto che gli avvocati provenienti da fuori potranno visionare il fascicolo del processo anche il giorno prima di quello fissato per l’udienza.

Oggi in aula c’era anche Alessio Issa, che arrivava da Brescia, il perito del tribunale incaricato di trascrivere le intercettazioni. Oggi avrebbe dovuto illustrare i risultati della sua perizia, ma tutto è stato rinviato all’udienza del prossimo 21 novembre.

Nel processo cremonese resta anche la parte relativa a Marco Paoloni, l’ex portiere di Cremonese e Benevento accusato di frode sportiva e di aver ‘drogato’ i suoi ex compagni di squadra. Il più grave reato di cui Paoloni deve rispondere è proprio quello di adulterazione e contraffazione di sostanze alimentari per aver sciolto l’ansiolitico Minias nelle bottigliette d’acqua dei suoi compagni durante l’intervallo di Cremonese-Paganese del 10 novembre del 2010 per alterarne il risultato (la partita finì 2 a 0 per i grigiorossi). Quattro le partite ‘incriminate’ per l’altra accusa di frode sportiva: oltre a Cremonese-Paganese, anche Cremonese-Spal del 6 settembre del 2010, Benevento-Viareggio del 13 febbraio del 2010 e Benevento-Cosenza del 28 febbraio del 2011. L’avvocato Curatti ha già chiesto l’esame dell’imputato. “Il mio assistito non ha alcuna responsabilità nell’episodio dell’avvelenamento dei suoi compagni di squadra”, ha sottolineato il legale: “già nel processo sportivo abbiamo fatto emergere la verità”.

Sara Pizzorni

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