Cronaca

4 novembre, le Forze Armate scaldano piazza del Duomo

Si sono concluse poco dopo le 17,30 le celebrazioni in piazza del Duomo per la ricorrenza del 4 novembre, occasione per un incontro tra popolazione e istituzioni nel segno dell’unità nazionale e con protagoniste le Forze Armate. Nell’ordine, dopo l’Alza bandiera, si sono schierati i vari reparti, quindi hanno sfilato Medaglieri e Labari delle associazioni combattentistiche, i Gonfaloni di Comune e Provincia. Quindi è stata data lettura dei messaggi del Capo dello Stato e del ministro della Difesa. La cerimonia si è poi conclusa come sempre con la deposizione di due corone d’alloro al ‘Bollettino della Vittoria’, sotto i portici di cortile Federico II.

Nel testo del messaggio, Mattarella ricorda come «il 4 novembre celebriamo la conclusione della Grande Guerra, una tragedia che causò enormi sofferenze all’intero continente europeo e provocò lutti in ogni contrada d’Italia. Una catastrofe voluta dagli uomini e che, pur nelle sue immani proporzioni, non riuscì ad evitare nel secolo scorso un altro conflitto mondiale e guerre regionali che hanno continuato a devastare l’Europa.
In questo giorno, in cui ricordiamo la conseguita completa Unità d’Italia e rendiamo onore alle Forze Armate, rivolgo il mio pensiero commosso a tutti coloro che si sono sacrificati sull’Altare della Patria e della nostra libertà, per l’edificazione di uno Stato democratico ed unito».

Nel loro ricordo intramontabile rendo omaggio alle sacre spoglie del Milite Ignoto, rappresentante di tutti i figli d’Italia di quella generazione che, quasi un secolo fa, diedero la vita per il nostro Paese. Quest’anno ricorre il centenario della ritirata di Caporetto, un episodio estremamente doloroso per i soldati e per le popolazioni coinvolte, a cui, tuttavia, l’Italia seppe reagire con l’orgoglio e la determinazione di una giovane Nazione». In quei giorni difficili, sottolinea Mattarella «numerose furono le testimonianze di eroismo e di sacrificio dei nostri soldati. Intere unità vennero chiamate a resistere fino all’estremo sacrificio, soccombendo di fronte a forze soverchianti. Tanti di quegli eroi sono rimasti ignoti, ma a tutti loro e a quanti ci donarono il compimento del disegno risorgimentale va la gratitudine del Paese. Soldati, marinai, avieri, carabinieri, finanzieri e personale civile della difesa, alla vostra abnegazione e professionalità appartiene la custodia di una tradizione di valori, civiltà e cultura propri della nostra storia. Siate sempre degni del giuramento di fedeltà prestato alla Repubblica. A voi è affidata la presenza dell’Italia in diversi contesti di crisi, al servizio della sicurezza del Paese e della Comunità internazionale».
«A voi tutti – conclude poi il Capo dello Stato – porgo il mio augurio ed un affettuoso saluto, con le espressioni della più viva stima, a nome dell’intero popolo italiano. Viva le Forze Armate, viva la Repubblica, viva l’Italia!».

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