Cronaca

Ospite Casa dell'accoglienza spacciava droga ai giardini a clienti minori. Condannato

L’avvocato Curatti

Era ospite della Casa dell’accoglienza e spacciava hashish a clienti minorenni. Il giudice Francesco Beraglia ha condannato l’imputato ad una pena di un anno, sei mesi e 3000 euro di multa. Resta in carcere. Dopo i recenti arresti di migranti effettuati dai carabinieri per un giro di droga nelle strutture di accoglienza e dopo il processo, ancora in corso, di un nigeriano di 25 anni che secondo l’accusa spacciava nei pressi della struttura di accoglienza, è arrivata la condanna davanti al tribunale di Cremona per Marong Sainey, senegalese di 27 anni. L’imputato, difeso dall’avvocato Luca Curatti, veniva contattato telefonicamente e incontrava i clienti, minorenni, nei pressi dei giardini pubblici di piazza Roma. Dal dicembre del 2016 al 20 marzo del 2017 il senegalese aveva ceduto ad uno studente diciassettenne dosi di hashish per 5, 10 euro. Il 20 marzo scorso, l’appuntamento lo aveva dato ad una compagna di classe del diciassettenne che aveva acquistato la stessa sostanza per 10 euro.

L’uomo era finito in manette il 20 marzo scorso da parte dei carabinieri che avevano effettuato servizi di osservazione in piazza Roma. I militari avevano notato arrivare il senegalese in bicicletta e successivamente lo avevano visto avvicinarsi ad una ragazza. Alla fine lo straniero aveva consegnato alla giovane un involucro ricevendo in cambio una banconota da 10 euro. I carabinieri lo avevano seguito, ma il 27enne, accortosi della loro presenza, era fuggito. Fermato in piazza Giovanni XXIII, era stato trovato in possesso del denaro e di un cellulare.

Sentita in merito ai fatti, la giovanissima cliente aveva raccontato di aver gettato la droga nei bagni della scuola perché si era accorta dell’intervento dei militari. Agli inquirenti aveva detto che era la prima volta che acquistava droga e che l’imputato le era stato indicato da un compagno di scuola. Quest’ultimo, sentito, aveva confermato il racconto dell’amica, aggiungendo di aver acquistato egli stesso dall’imputato dello stupefacente. Gli acquisti avvenivano una volta a settimana e comprava hashish al prezzo di 5 o 10 euro. Gli incontri erano nei pressi dei giardini di piazza Roma spesso nella pausa pranzo tra le lezioni del mattino e quelle del pomeriggio.

Nell’ordinanza di convalida dell’arresto, il gip Letizia Platè scriveva che l’arrestato, per la “continuità delle condotte intraprese che dimostrano un’ampia disponibilità di sostanza stupefacente per un lungo lasso di tempo”, fosse “dedito stabilmente al mercato illecito della droga e che da questo traesse il proprio sostentamento”, essendo disoccupato, privo di permesso di soggiorno e senza fissa dimora. Dopo il suo arresto era stata effettuata anche una perquisizione nella sua stanza alla Casa dell’accoglienza, ma le ricerche avevano dato esito negativo.

In aula sono stati sentiti i due clienti che lo hanno riconosciuto. L’imputato, per contro, si è difeso dicendosi completamente estraneo ai fatti e che il telefono gliel’aveva prestato un connazionale. Il giudice non gli ha creduto.

Sara Pizzorni

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