Cronaca

Separazione delle carriere in magistratura. Raccolte 400 firme per la proposta di legge

Nella foto, da sinistra Negri, Crotti e Romanelli

Sul territorio cremonese sono state raccolte più di 400 firme per la proposta di legge costituzionale di iniziativa popolare sulla separazione delle carriere in magistratura promossa dall’Unione delle Camere Penali Italiane. A chiusura di campagna, ieri i rappresentanti della Camera Penale di Cremona e Crema “Sandro Bocchi” hanno illustrato gli ottimi risultati raggiunti. Soddisfatti la presidente Maria Luisa Crotti, il vice Alessio Romanelli e il segretario Laura Negri, che nell’intenso lavoro svolto hanno potuto beneficiare della collaborazione degli iscritti al Partito Radicale Nonviolento. Le firme (nel distretto ne sono state raccolte 1.300) sono già state autenticate e certificate dall’avvocato Paolo Carletti, consigliere comunale del Comune di Cremona, ed inoltrate a Roma insieme alle 72.000 raccolte su tutto il territorio nazionale.

“Non ce l’aspettavamo”, hanno commentato gli avvocati Crotti, Negri e Romanelli. “E’ stato un successo, e visti i risultati, in futuro ci potrebbe anche essere un incontro con i parlamentari del territorio affinchè vengano stimolati sull’argomento. Allo stesso tempo sarebbe bello avere l’opportunità di confrontarci con i magistrati anche del nostro tribunale”. “Dieci”, come ha spiegato l’avvocato Romanelli, il principale organizzatore dell’iniziativa, “sono stati i punti di raccolta delle firme: il tribunale, le varie piazze e anche il carcere”. Non poteva a questo punto non esserci un ringraziamento alla direttrice Maria Gabriella Lusi e al responsabile educatore Giuseppe Novelli. In carcere sono state raccolte ben 50 firme. Un ringraziamento sentito, Romanelli lo ha fatto anche ai Radicali, il cui apporto è stato indispensabile. “Il tema è sentito”, hanno detto i rappresentanti della Camera Penale. “Ora dobbiamo stimolare la politica ed informare l’opinione pubblica. Ogni singola firma è stata sudata, ora si dovrà aprire un dibattito serio, ma per il momento la palla passa a livello nazionale”.

La proposta di legge prevede la separazione delle carriere di giudici e pubblici ministeri al fine di rendere il processo penale più equo in quanto assegnato ad un giudice terzo. Nella relazione illustrativa l’UCPI evidenzia come “la terzietà non potrà che essere perseguita attraverso una separazione degli ambiti ordinamentali, organizzativi e disciplinari cui appartengono il giudice e l’accusato, perché solo attraverso tale separazione sarà preservata quella condizione essenziale che i pensatori dell’Illuminismo, cultori della separazione dei poteri, chiamavano “inimicizia” ovvero quel sentimento che fa sì che un potere controlli l’altro e che il titolare di un potere, non essendo mosso da alcun sentimento di “amicizia” ordinamentale nei confronti di un altro soggetto, possa sempre diffidarne, verificandone i metodi, falsificandone i risultati, non condividendone mai né gli scopi né le passioni”.

L’obiettivo finale è quindi dare completa attuazione al giusto processo disciplinato dall’art. 111 della Costituzione, il quale impone che il giudice sia non solo imparziale ma anche terzo. E terzietà non può che significare appartenenza del Giudice ad un ordine diverso da quello del pubblico ministero.

Sara Pizzorni

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