Cronaca

I contrari alla strada sud dal sindaco. Comitato Garanti: anche Perri se ne dimenticò

Non vogliono accendere nessuna nuova miccia, ma solo ricordare al sindaco Gianluca Galimberti quali erano le sue promesse elettorali, i sostenitori del ‘no’ alla strada sud (favorevoli invece allo stralcio) che nel tardo pomeriggio di oggi, 31 ottobre, si sono incontrati in Comune con il primo cittadino. Una piccola rappresentanza di coloro che nel 2011, quando la giunta Perri commissionò ad Autostrade Centropadane il progetto, raccolsero 7000 firme per dire no a quella strada che non dava alcuna garanzia di risolvere i problemi di congestione di via Giordano e via Cadore e anzi secondo loro avrebbe attratto nuovo traffico stringendo le case di via Giordano in una morsa. A guidare la rappresentanza di quel comitato c’è ancora il medico Simone Verde, insieme ad Ugo di Felice e ad altri che all’epoca raccolsero le firme.

“Al sindaco vogliamo solo ricordare quali sono state le sue promesse elettorali e quello che molti che lo hanno eletto si aspettano da lui. Vogliamo fargli capire di non cedere, semmai fosse tentato, ad emozioni dettate da dispute politiche, ma di ricordare che le 7000 firme sono ancora lì, archiviate a palazzo comunale e restano valide”. Non è prevista alcuna nuova mobilitazione (raccolta firme o altro)  per rinforzare questo concetto, nemmeno a fronte della rinascita del comitato del sì alla strada sud, in seguito alla decisione dell’amministrazione Galimberti di stralciare il progetto dal Pgt. “Su questo tema – continua Verde – mi pare che ci sia stata molta speculazione politica: troppa insistenza nel volere a tutti i costi il mantenimento di questo tracciato, che fa pensare che dietro vi siano altri motivi. Noi non neghiamo il problema della congestione di via Giordano, ma siamo consapevoli che una nuova strada sarebbe un’opera che resterebbe per sempre lì, anche se si rivelasse dannosa. Le alternative ci sono e le avevamo già delineate nel 2011”.

COMITATO GARANTI, UNA DIMENTICANZA DIFFUSA – Intanto l’amministrazione comunale è alle prese non solo con la richiesta di referendum che seguirà il suo iter, delineato in un regolamento apposito, ma anche con la nomina del Comitato dei Garanti (che deve decide della legittimità del quesito) richiesto a gran voce dall’opposizione (Maria Vittoria Ceraso e Federico Fasani) e che contrariamente a quanto prevede lo Statuto, non è mai stato istituito. Un organismo formato da tre rappresentanti indicati da maggioranza e minoranza che, come recita l’articolo 23 dello Statuto, doveva essere nominato subito dopo l’insediamento del consiglio comunale, per restare in carica fino al termine di mandato. La nomina non c’è mai stata nel mandato Galimberti, ma la dimenticanza vale anche per l’amministrazione Perri che soltanto a dicembre 2012, tre anni dopo l’insediamento,  portò alla votazione del consiglio l’istituzione del Comitato. All’epoca era in discussione un altro quesito referendario che poi non venne giudicato ammissibile. I garanti votati dal Consiglio furono all’epoca gli avvocati Ada Ficarelli e Giuseppe Borelli e la dottoressa Monica Passera.

Il Comitato dei Garanti – si legge nel regolamento per il referendum comunale –  e’ composto da tre membri nominati dal Consiglio comunale a maggioranza di due terzi dei componenti all’interno di una rosa di cinque candidati di comprovata esperienza in diritto amministrativo, all’inizio di ogni mandato consiliare. Qualora dopo due votazioni non sia stato possibile procedere all’elezione del collegio, il Consiglio dovra’ pronunciarsi all’interno di un’altra rosa di candidati”.

g.biagi

 

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