Politica

Articolo Uno e Nuovo Centro Sinistra: 'Non partecipiamo a referendum-farsa'

La sezione cremonese di Articolo Uno – Movimento Democratico e Progressista e Cremona per un Nuovo Centrosinistra hanno illustrato questa mattina con una conferenza la propria posizione in riferimento all’imminente Referendum sull’autonomia.

Fabrizio Aroldi, coordinatore provinciale di Articolo Uno, ha rilanciato l’iniziativa Lavoro: diritti e dignità negati. Un piano nazionale per l’occupazione, in programma giovedì 19 ottobre, alle 18, a Cremona, in Sala Zanoni, con ospite Pier Luigi Bersani. «L’incontro avrà l’obiettivo di aprire un confronto con Bersani, così come con Elena Lattuada, Segretario Generale di CGIL Lombardia, con l’On. Franco Bordo e con la Deputata Giovanna Martelli, per scrivere finalmente una nuova pagina sul tema del lavoro di questo Paese», ha rimarcato con forza Aroldi.

Paolo Bodini, in rappresentanza di Cremona per un Nuovo Centrosinistra, è sceso nello specifico dell’appuntamento referendario. «Questo referendum non ha alcuna valenza, è meramente consultivo e pone un quesito molto generico. L’autonomia di un territorio si può sostenere, ma con altri tempi, modalità, percorsi e soprattutto con contenuti seri. A fine mandato, invece, ha chiaramente il sapore di una mossa propagandistica. L’attuale giunta lombarda, in quattro anni, non ha fatto nulla per raggiungere gli obiettivi dichiarati, come, per paradosso, negli ultimi vent’anni, anche nei periodi di sintonia di colore tra Regione e Governo, nulla è stato fatto per l’applicazione degli articoli 116 e 117, segno di debolezza di pensiero politico. La logica suggerisce la non partecipazione al referendum, atteggiamento più forte rispetto alla semplice astensione: se invece non si vuole rinunciare al diritto/dovere del voto, per le regioni dette la nostra posizione è quella di votare contro».

È poi intervenuto l’On. Franco Bordo: «Come Articolo Uno e Campo Progressista – che fa riferimento a Giuliano Pisapia – stiamo distribuendo un volantino unitario per tutta la regione che pone l’accento su due temi: lo sperpero del denaro pubblico e l’inutilità del referendum. Lanciamo dunque questo messaggio: l’invito alla non partecipazione», ha spiegato il parlamentare. «Non assecondiamoli: un referendum vuoto come questo, basato su un quesito dal facile consenso, in accordo al populismo dilagante, è un fatto grave e sbagliato. Come tale, un referendum vuoto può essere riempito di significati a piacimento: è una grande falsità, per esempio, il fatto che a Milano, con esito positivo del referendum, arriverebbero risorse economiche. In questi mesi, servizi come il trasporto scolastico per i disabili non sono migliorati. È inutile trasferire competenze senza avere risorse per erogare i servizi ai cittadini: ciò denota un uso strumentale, propagandistico della scadenza referendaria. È peraltro malcelato lo spirito di chi ha promosso il referendum-farsa, cioè la Lega Nord, partito ancora indipendentista. Una visione solo di breve periodo per fare gli interessi del centrodestra, progetto politico secessionista. A tutto questo noi diciamo no, e opponiamo la scelta politica di non andare a votare», ha concluso Bordo.

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