Cultura

Mostra sul Seicento cremonese dell'Archivio di stato Il 17 ottobre inaugurazione

Dal 17 ottobre al 6 gennaio 2018 nella Sala Alabardieri del Palazzo Comunale di Cremona, nell’ambito delle Celebrazioni Monteverdiane, verrà allestita la mostra: “Cremona nel Seicento. A peste, a fame, a bello, libera nos Domine”, a cura dell’Archivio di Stato di Cremona in collaborazione con il Comune di Cremona-Museo Civico e l’Archivio Diocesano di Cremona.
L’esposizione prevede una successione di fonti documentarie e di fonti artistiche, ossia opere appartenenti al Museo Civico ed ex-voto provenienti dal Museo Lauretano di Sant’Abbondio. L’alternanza dei due generi di fonti permette una visione in toto di un secolo tanto complesso, quanto ancora poco conosciuto come il Seicento, durante il quale appaiono coesistere aspetti di povertà e altri di ricchezza ostentata: gli uni e gli altri riccamente documentati.
L’impianto espositivo prevede un percorso articolato in quattro sezioni:
A PESTE. Le pestilenze, conseguenza delle gravi crisi economiche e delle loro ripercussioni sulla vita sociale, costituirono uno dei maggiori flagelli del Seicento. Della loro presenza si trova traccia nei numerosissimi testamenti redatti nei momenti di più grave pericolo con duplice scopo: materiale, per mettere al sicuro i propri beni, e spirituale, per salvare le anime con le invocazioni a Dio. Ma se ne trova traccia anche nel rinascere del culto di Santi specifici, san Rocco e san Sebastiano, dei quali si supplica l’intervento mediatore presso Dio.
A BELLO. Il Seicento si propone anche come secolo di guerre, che impongono la presenza in città di soldati, del cui mantenimento è fatto carico agli abitanti.
AFAME. La sezione evidenzia la coesistenza di ricchezza e povertà all’interno del tessuto sociale e presenta una ricca documentazione riguardante l’attività delle istituzioni caritative e delle opere pie a sostegno dei poveri, che spesso rivolgono suppliche in prima persona, ma anche una altrettanto ricca serie di scritti che testimoniano l’acquisizione da parte dei nobili di feudi e di svariate concessioni, dietro pagamento di notevoli somme di denaro. A riaffermazione del divario sociale si prevede l’esposizione di opere pittoriche che bene lo evidenziano, soprattutto in rapporto all’abbondanza o alla penuria di cibo.
LIBERA NOS DOMINE. L’ultima sezione, che apre uno spaccato sulla vita religiosa a Cremona nel Seicento, prevede l’esposizione di testimonianze che documentano il risveglio della fede e le invocazioni a Dio perché liberi gli uomini dai tre flagelli illustrati nelle tre sezioni precedenti.
La mostra verrà inaugurata il 17 ottobre alle ore 16,45.

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