Cronaca

Nasce 'Un parco di farfalle': un progetto per la conoscenza e la tutela dell'ambiente

 

Venerdì 6 ottobre sarà la giornata istituzionale del Parco Locale di Interesse Sovracomunale (PLIS) del Po e del Morbasco, organizzata dal Settore Sviluppo Lavoro, Area Omogenea e Ambiente del Comune di Cremona, in occasione della quale sarà presentato il progetto “Un Parco di Farfalle”, iniziativa a difesa dell’ambiente.

Ritrovo iniziale alle 9,30, alla pagoda dei giardini di piazza Roma, con tutti i bambini che partecipano all’iniziativa, per i saluti istituzionali. Sono previsti gli interventi del Sindaco di Cremona Gianluca Galimberti, dell’Assessore al Territorio Andrea Virgilio e dei Sindaci dei paese che fanno parte del PLIS del Po e del Morbasco: Bonemerse, Castelverde, Gerre de’ Caprioli, Sesto ed Uniti, Spinadesco e Stagno Lombardo.

Alle 10 tutti al Museo di Storia Naturale (via Ugolani Dati, 4). Le classi verranno divise in gruppi, per fasce di età, e si alterneranno tra la presentazione del progetto “Un Parco di Farfalle”, attività laboratoriali, visita al Museo di Storia Naturale, nonché di una piccola mostra fotografica sul tema delle farfalle organizzata dal “Gruppo GREST della Parrocchia di Picenengo”. L’attività sarà presentata da alcuni studenti del Liceo “Vida”di Cremona, che hanno partecipato come animatori al GREST. Al termine della giornata verrà distribuito ad ogni bambino una busta di semi di piante che attirano le farfalle da piantare nelle aree verdi cittadine, come balconi, giardini privati e scuole. In caso di maltempo anche i saluti istituzionali si terranno al Museo di Storia Naturale.

 

Il progetto “Un Parco di Farfalle” si propone, attraverso la comprensione di questi affascinanti insetti, di approfondire la coscienza e la conoscenza ecologica degli elementi naturali che coesistono tra la città e la campagna. Questi spazi si chiamano corridoi ecologici e per il Comune di Cremona, Bonemerse, Castelverde, Gerre de’ Caprioli, Sesto ed Uniti, Spinadesco e Stagno Lombardo costituiscono il Parco Locale di Interesse Sovracomunale del Po e del Morbasco.

Il Morbasco ricuce nel suo corso la fertile campagna e la città di Cremona al Po e crea un territorio di enorme importanza economica, naturalistica, culturale e sociale. Le farfalle possono aiutare a ridisegnare questo itinerario naturalistico attraverso la ricostruzione o la semplice conoscenza del loro habitat, delle loro esigenze, del loro ciclo di vita. Seguendo le farfalle, fotografandole, coltivando i fiori che le attirano, sarà possibile conoscere meglio il luogo dove abitiamo.

Il progetto si articola in varie fasi. Momenti di informazione e divulgazione sul mondo dei lepidotteri in cui saranno distribuite bustine contenenti i semi di piante alimentari e di essenze erbacee nutrici dei bruchi, appartenenti alla flora spontanea locale, rispettando i gusti e le peculiari esigenze di ciascuna specie, in modo da coinvolgere il maggior numero possibile di persone che, grazie ad un impegno attivo e consapevole, possano coltivarle e prendersene cura, favorendo il ritorno delle farfalle; momenti formativi dedicati esclusivamente alle scuole che, accompagnate da una esperta entomologa, Maria Cristina Bertonazzi, e da Cinzia Galli, Conservatore del Museo di Storia Naturale, effettueranno uscite didattiche nel nel PLIS del Po e del Morbasco coinvolgendo in futuro anche i grest; attività di coinvolgimento diretto dei cittadini sui temi naturalistici attraverso il sistema Citizen Science, che consiste nella segnalazione e identificazione di specie animali e vegetali che si trovano lungo i corsi d’acqua: lo scopo è sensibilizzare le persone sull’importanza dei corridoi ecologici che interessano il territorio comunale di Cremona e di quelli del PLIS del Po e del Morbasco.

C’è anche un nuovo modo di concepire il giardinaggio, creando piccoli spazi “selvatici” o coltivando in vasi fiori ricchi di nettare e dal profumo forte ed intenso, che attraggono maggiormente questi insetti: anche un balcone, un’aiuola, possono creare biodiversità e disegnare il Parco.

E’ ormai certo che negli ultimi decenni il numero di farfalle presenti in Italia si sia drasticamente ridotto e che alcune specie rischino la definitiva scomparsa. Le cause della loro rarefazione sono ormai note, la distruzione e l’alterazione dei loro habitat naturali, soprattutto quelli legati a zone umide e paludose, mettono in pericolo la vita dei lepidotteri stessi. Gli scienziati sono ormai concordi nell’affermare che i cambiamenti climatici rappresentino una fra le cause che minacciano in modo significativo la sopravvivenza di questi insetti: l’aumento della temperatura nelle zone cementificate, associata alla graduale scomparsa di aree verdi, hanno trasformato le nostre città in ambienti inospitali, lasciando un segno sulla loro esistenza.

Come proteggere, quindi, le farfalle? In primo luogo è fondamentale restituire loro ambienti naturali, non solo aumentando gli spazi verdi e migliorando la qualità degli ecosistemi urbani, ma valorizzando gli argini, i prati fioriti, i parchi e le riserve naturali preesistenti, in modo che possano trovare le piante di cui hanno bisogno per sopravvivere sia nelle zone di campagna, che all’interno degli orti, sui balconi, negli spazi verdi del contesto cittadino.

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