Cronaca

Commercio ed eventi, rottura tra associazioni. Confcommercio: 'Da sempre chiediamo city manager'

Strascichi polemici del Duc di ieri 14 settembre, il tavolo istituzionale tra amministrazione comunale e associazioni del commercio che dovrebbe servire a concordare eventi e iniziative e che da un po’ di tempo a questa parte, tra minacce di diserzione e litigi, sta perdendo buona parte della sua funzione. Dopo l’uscita di Confesercenti, che attraverso il suo presidente Agostino Boschiroli ha sostanzialmente affossato l’organizzazione degli eventi dello scorso anno affermando che è necessario un professionista per rendere appetibile la città, oggi risponde il presidente di Confcommercio Vittorio Principe. Tra le due associazioni non corre buon sangue: sono proprio Botteghe del centro, infatti, associazione autonoma ma nata in seno a Confcommercio, che da sempre e anche lo sorso anno hanno allestito le luminarie natalizie.

In una nota diffusa oggi, Principe ribadisce che, “a Cremona, non serve il ‘mago delle luminarie’ . E’ necessario, invece, un esperto urbanista che sappia guardare ai problemi veri della città e proporre strategie per risolverli, creando le condizioni per ‘rigenerare’ il centro e renderlo vitale e attrattivo nel quotidiano, non solo in qualche occasione. Lo abbiamo sottolineato anche ieri, al Duc, e continueremo a farlo. Ci stupisce e ci rammarica che ci sia ancora chi pensa che il destino di una città sia appeso ad una luce in strada o ad un mercatino. Come Associazione di categoria crediamo nei progetti di animazione e ne abbiamo fornito tangibili dimostrazioni impegnando direttamente uomini e risorse economiche. Con coerenza, facendoci carico delle attese delle attività commerciali e della comunità, anche il prossimo dicembre ci occuperemo del Natale, con le Botteghe del Centro, così come avviene ormai da molti anni. Ed è un sacrificio non indifferente che ci accolliamo per il bene comune”.

Poi l’attacco diretto a Confesercenti: “Chi si limita a criticare e a stare alla finestra non fornendo nè mezzi nè idee, sicuramente ha vita più facile. Più utile sarebbe invece arrivare ai tavoli decisionali con proposte concrete e magari con qualche suggerimento su come finanziarle, al di là delle giostrine e dei mercatini. Ma siamo anche certi che le priorità siano altre. Il nostro auspicio è che davvero si riesca a lavorare insieme partendo dai problemi della città, evitando ogni scorciatoia. Serve un progetto di sviluppo di ampio respiro che non si riduca a pochi interventi spot. Sono anni che la nostra Associazione chiede che la città si avvalga di un city manager la cui attività non consista nel dirci dove piazzare la luminaria o il banchetto, ma che sia di supporto gli amministratori nel progettare Cremona (tutta, non solo il centro) come se fosse un unico organismo vivente. Coordinandone i piani del traffico, la viabilità, il verde, gli eventi e il marketing turistico. A nostro avviso un tavolo come quello del DUC dovrebbe essere la sede non di polemiche, ma di progettualità vera, senza interessi di bandiera o gelosie. Ecco perchè stiamo facendo una richiesta formale affinchè anche i rappresentanti degli Albergatori possano partecipare ai lavori del DUC. Riteniamo, infatti, che non si possano progettare azioni di sviluppo per il commercio senza coinvolgere anche le imprese del turismo. Questa è la posizione che abbiamo sottolineato nella riunione di ieri e che intendiamo portare avanti”.

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