Youngle Cremona, progetto ascolto online tra 'pari' per giovani dai 14 ai 24 anni
Youngle Cremona, attivo da settembre, è il primo servizio di ascolto online peer-to-peer (tra pari) in Lombardia, rivolto a giovani e adolescenti tra i 14 e i 24 anni. Si tratta di un progetto di prevenzione, che – grazie ai social network – permette di dar voce a dubbi e preoccupazioni, condividere esperienze e ricevere informazioni su argomenti di salute, chattando con propri coetanei adeguatamente formati e costantemente supervisionati da operatori socio-sanitari.
L’obiettivo principale di Youngle è quello di offrire gratuitamente e in anonimato servizi di ascolto, aiuto e counseling online agli adolescenti. Tra gli argomenti trattati: i comportamenti a rischio tipici dell’età adolescenziale (ad esempio l’uso o l’abuso di sostanze legali come alcol e fumo o sostanze illegali); temi come affettività e sessualità (con indicazioni sulle malattie sessualmente trasmissibili e sulla contraccezione ormonale, meccanica e di emergenza).
Come funzionano le consulenze?
I peer di Facebook Youngle Cremona sono online tutti i lunedì sera dalle 21 alle 23 sulla pagina Facebook Youngle Cremona. La consulenza inizia comunicando con il team dei peer attraverso una chat. Il servizio offre all’adolescente anche un approfondimento – sempre via mail – da parte degli stessi operatori che hanno formato i peer.
Ad aiutare i peer educator –giovani studenti universitari o di scuole superiodi di Cremona – l’equipe multidisciplinare di Spazioxgiovani del Consultorio (ASST di Cremona) composta da: psicologi, assistenti sanitari, ginecologi ed educatori professionali.
“I servizi che si occupano di prevenzione e salute non possono più sottrarsi all’impiego delle modalità web e social quali strumenti di lavoro per entrare in contatto con le persone e a maggior ragione con le generazioni più giovani – spiega Camillo Rossi (Direttore generale dell’ASST di Cremona).
Per l’ASST di Cremona parlare e praticare ascolto on line e web counseling significa stare nel proprio tempo; significa andare verso gli interlocutori, rintracciarli là dove si trovano, ossia interconnessi all’interno della rete. Significa aprirsi ad una relazione fiduciaria di autentico scambio in cui l’utente si riconosce come parte attiva e propositiva. Sappiamo bene che la rete è il luogo virtuale attualmente più frequentato e proprio per questo non è meno reale di un qualsiasi luogo fisico (consultorio, ambulatorio, studio medico)”
“La tecnologia ha trasformato radicalmente il modo di fare esperienza dei giovani, ha accorciato, sino ad annullarla, la distanza spazio – tempo per concentrare la loro attenzione in un presente assoluto in cui tutto accade. – aggiunge Paola Mosa (Direttore Socio-Sanitario ASST di Cremona e promotrice del progetto Youngle). Ecco che in tale contesto gli operatori della salute non possono che entrare nel mondo esperienziale dei giovani con un approccio alla pari, dallo schermo di un Pc, di un tablet, di un Iphone. Utilizzare il web, i social, whatsapp per comunicare con gli adolescenti arricchisce la professionalità degli operatori, valorizza l’essere individuale e i bisogni di ragazze e ragazzi dando vita ad un incontro proficuo in termini di benessere e consapevolezza”.