Polo fieristico Lombardia Orientale. Il cremonese Boni è il primo presidente
Nasce il Polo fieristico della Lombardia Orientale. Lo ha annunciato Mauro Parolini, assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia. “E’ un accordo storico, una scelta di discontinuità attenta e lungimirante da parte dei soggetti e dei territori coinvolti, che hanno trovato nell’aggregazione e nel fare rete gli elementi strategici per essere piu’ forti ed efficaci”.
L’accordo è stato sottoscritto da Centro Fiera spa, Pro Brixia, Promoberg e Cremonafiere spa con l’obbiettivo di aumentare la competitività e l’efficacia del sistema fieristico della Lombardia orientale. Cremona, però, risulta essere l’anello più debole della catena: guardando infatti i numeri del sistema fieristico lombardo, la città del Torrazzo è quella con il minor numero di visitatori: solo 60mila all’anno. Milano guida con oltre 5 milioni di visitatori e la quasi totalità dei visitatori stranieri. Seguono Bergamo con circa 440.000 e Montichiari con 250.000. 120.000 visitatori per Lariofiere (dati visitatori come da ultimo Rapporto Fiere Lombardia Cermes Bocconi del 2015).
Ma fortunatamente Cremona conta nelle cariche sociali: la presidenza per il primo biennio è stata affidata a Corrado Boni, vice presidente di CremonaFiere, che avrà come vice-presidenti nel suo mandato Germano Giancarli (presidente di Centro Fiere SpA), Giovanna Prandini (presidente di Pro Brixia) e Ivan Rodeschini (presidente di Promoberg). A CremonaFiere è stato riconosciuto in questo modo il ruolo propositivo e di traino svolto per la costituzione di questa nuova realtà fieristica.
Lombardia Fiere, che è aperta anche al futuro possibile ingresso di altri organizzatori fieristici lombardi, rappresenta oggi di fatto il sistema dell’East Lombardy, un territorio che da solo vale il 22% del Pil nazionale e circa il 10% dell’export complessivo nazionale. Avrà l’obiettivo di promuovere l’internazionalizzazione delle manifestazioni fieristiche e di realizzare nuove iniziative, sia sul territorio regionale che all’estero soprattutto, per favorire la proiezione e lo sviluppo di nuovi mercati per le aziende lombarde ed italiane più in generale: il primo progetto presentato, e sul quale è già attivo il gruppo di lavoro costituito dalle quattro fiere, è stato proposto da CremonaFiere e si concretizzerà nell’iniziativa Be Italian che si terrà a New York nel mese di marzo 2018. Offrirà una grande opportunità e una platea di particolare interesse commerciale (la ristorazione e la gastronomia statunitense di alto livello) alle aziende artigiane della filiera dell’agro-alimentare e dell’enogastronomia. Altri progetti innovativi, tutti con una forte connotazione internazionale, sono già allo studio di Lombardia Fiere per vedere la luce tra il 2018 e il 2019 in uno dei Quartieri degli associati.
“In questo contesto, CremonaFiere si presenta in una posizione di chiara riconoscibilità grazie ai suoi numeri e alla leadership internazionale dei suoi prodotti fieristici di punta: con 1432 espositori e oltre 217.000 visitatori complessivi (dei quali più di 96.000 professionali) presenti nel 2016 nel proprio Quartiere, la società vanta in calendario cinque manifestazioni riconosciute internazionali ed organizzate in proprio (cui si aggiungono le tre rassegne più recenti sul mondo dei cavalli, anche queste con un tasso di internazionalità molto elevato)” fa sapere CremonaFiere in un comunicato, in cui fornisce dati differenti da quelli della Regione. “Due rassegne cremonesi in particolare sono stabilmente inserite nel Piano Straordinario per la Promozione del Made in Italy del Ministero dello Sviluppo Economico (le Fiere Zootecniche e Cremona Musica, uniche rassegne lombarde nel Piano governativo che non abbiano sede a Milano). Con l’apporto in termini di esperienza, di professionalità e di relazioni internazionali che il suo staff potrà assicurare a Lombardia Fiere, CremonaFiere già nei prossimi anni avrà quindi un ruolo determinante per favorire lo sviluppo ed il successo di questo nuovo soggetto fieristico”.
Complessivamente il sistema fieristico lombardo conta otto quartieri internazionali (inclusi Fieramilano Rho e Fieramilano City), 5 nazionali, 8 regionali. La Lombardia vanta una capacità espositiva (coperta) di oltre 620.000 mq (su 2,2 milioni totali in Italia, il 28%), di cui 390.000 mq solo di Fiera Milano. Più di 7 milioni sono i visitatori all’anno. Solo nel segmento delle fiere internazionali, più di 5 milioni di visitatori, di cui 500.000 dall’estero, in crescita rispetto al 2014.
“Nel settore fieristico – ha spiegato Parolini – serviva una svolta radicale: di fronte ai rapidi cambiamenti del contesto economico o si condividono scelte, calendari, strumenti e risorse tra diversi territori oppure non si fa un servizio utile alle imprese e la gestione diventa più difficoltosa. I vertici dei quartieri fieristici, che conoscono molto bene il mercato, hanno saputo cogliere questa sfida, dando vita ad un forte polo fieristico della Lombardia dell’Est, che avrà un respiro più internazionale e sarà in grado di competere in modo positivo e integrarsi anche con la realtà milanese.
Il nostro sistema fieristico costituisce ancora un fattore primario per lo sviluppo dell’economia regionale, per la crescita e la promozione delle nostre imprese e dei prodotti. E oltre a rappresentare uno strumento di proiezione delle imprese sui mercati nazionali ed internazionali, le manifestazioni fieristiche sono anche un importante veicolo di promozione del territorio e della nostra ricchissima offerta turistica”.
Sempre in ottica di promozione, aprirà il prossimo settembre un nuovo bando da oltre 1,4 milioni rivolto agli organizzatori di manifestazioni fieristiche, proprietari e gestori di quartieri fieristici per cofinanziare i loro progetti di innovazione dell’offerta, ammodernamento delle strutture, promozione di nuove fiere e rilancio di manifestazioni esistenti, sottolineando il valore dell’aggregazione anche per questo settore.
I criteri del nuovo bando fiere 2018 verranno pubblicati dopo il parere della competente Commissione consiliare. La misura aprirà il prossimo settembre e potrà contare su una dotazione finanziaria di oltre 1,4 milioni di euro. I progetti finanziabili dovranno riguardare l’innovazione dell’offerta e a lancio di nuove manifestazioni, la promozione delle manifestazioni esistenti in Italia e all’estero, lo sviluppo aziendale interno, tramite la digitalizzazione dei servizi e la formazione e qualificazione del capitale umano e la promozione integrata del territorio durante le manifestazioni.