Cronaca

Laghetto parco del Vecchio Passeggio, quale destino? Interrogazione di Everet

Quale destino per il laghetto del parco del Vecchio Passeggio, ormai ricoperto e abbandonato a sé stesso? Come spiega l’amministrazione comunale, “sono stati fatti interventi provvisori di messa in sicurezza” in attesa di “completare un progetto di riqualificazione da finanziare e autorizzare”, che andrà poi “trasmesso alla Soprintendenza per riportare il laghetto alla sua funzione originaria”. E’ necessario, per il Comune, “un progetto che preveda modalità di alimentazione diverse da quella dell’acquedotto”, al fine di ridurre la dispersione di acqua.

La risposta, pervenuta al consigliere comunale di Forza Italia Giorgio Everet, che aveva presentato una richiesta di accesso agli atti, non ha però soddisfatto il destinatario, che ha presentato un’interrogazione sul tema, da discutere in Consiglio Comunale. E parte da una incongruenza: “L’assessore Alessia Manfredini, in una intervista al quotidiano Online CremonaOggi, motivava con lo spreco d’acqua (30 mc al giorno) ed i relativi costi (60.000 euro all’anno), nonché la pericolosità del ponticello esistente, l’urgenza di intervenire senza acquisire prioritariamente il parere paesaggistico” evidenzia Everet nel documento. Invece, la nota pervenuta alla richiesta di accesso agli atti presentata dallo stesso, riportava “costi decisamente diversi rispetto a quanto dichiarato dall’assessore: si parla di 20/30.000 euro anziché 60mila”. Non è tutto: sempre la nota, “motivava la non acquisizione di parere ambientale con l’urgenza dell’intervento rimandando l’acquisizione del parere della Sopraintendenza, che richiede, a dire dell’assessore, tempi lunghissimi, ad un prossimo progetto definitivo. In realrà però la norma ambientale subdelega al Comune e alla Commissione Paesaggio il rilascio di tale autorizzazione”.

A questo proposigo il consigliere chiede all’amministrazione di “produrre un elaborato tecnico ove si certifica che il consumo idrico del laghetto in questione e
soprattutto che 10.680 mc anno di acqua costano al comune 30.000 euro (o peggio 60.000 come citato dall’assessore Manfredini nell’articolo menzionato); di produrre una certificazione comprovante che per le necessarie autorizzazioni paesaggistiche era necessario acquisire il parere della Soprintendenza e non era sufficiente il parere della commissione Paesaggio del Comune”.

“In caso venisse smentito quanto affermato, relativamente ai pareri paesaggistici di competenza della Soprintendenza, valutata la gravità di affermare cose non vere in un atto pubblico rivolto ad un consigliere, si richiede di conoscere il nome ed il tipo di provvedimento disciplinare che si intende adottare nei confronti di chi ha predisposto la nota” conclude Everet.

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