Cronaca

Film su omogenitorialità censurato dal Porte Aperte Festival: polemica del regista

Esclusi dal Porte Aperte Festival. A puntare il dito è il regista Fabio Mollo, autore del film ‘Il Padre d’Italia’, candidato a 4 Nastri d’Argento e vincitore di un Globo d’Oro, che “è clamorosamente andato incontro ad un atto di vera e propria censura da parte del Comune di Cremona”. La notizia appare sul sito Gay.it ma anche sulla pagina Facebook del regista stesso, in un post intitolato ‘Il Padre di Cremona e Le Porte Chiuse’.

Il regista riporta il messaggio pervenutogli dall’Arcigay di Cremona, in cui gli viene annunciato che ” l’amministrazione comunale di centro-sinistra-con fortissima componente cattolica (che è tra gli enti coinvolti nel festival) si è opposta categoricamente. Non vuole infatti che la proiezione de Il padre d’Italia rientri all’interno della programmazione ufficiale del Festival”. Non un rifiuto secco, ma solo un rifiuto ufficiale: “Ovviamente il Festival continua ad appoggiare “informalmente” la proiezione e ci tiene molto a farla lo stesso, ma verrà fatta solo sotto l’egida di Arcigay, al di fuori della rassegna” si legge ancora nel messaggio.

Ma a Mollo questa soluzione non va bene e decide di non portare più il film a Cremona: “Dopo diverse conversazioni con i responsabili, e dopo aver invano cercato un punto di incontro e di confronto con gli organizzatori e con l ‘amministrazione, ho deciso di non portare il film a Cremona” scrive infatti sulla sua pagina. “Non solo per preservare il mio lavoro e quello degli attori, degli autori e della troupe da un trattamento da ‘apartheid’ cinematografico, ma anche perché nel 2017, soprattutto nel mese del pride, credo sia più che mai arrivato il momento di alzare la testa e non di abbassarla. Se l’arcigay di Cremona avesse dimostrato l’intenzione di farlo, io sarei stato al loro fianco, come regista e come persona, per dimostrare quanto assurda e anacronistica sia questa situazione. Ma siccome ha deciso di ‘mediare’ e quindi avvalorare questa dinamica da ‘Porte aperte ma non troppo’, allora ho dovuto scegliere non solo di ritirare la mia adesione, ma anche di condividere con tutti voi quanto accaduto, sperando che non accada mai più”.

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