Cronaca

Piscina comunale, criticità e proteste: risponde il direttore Lancetti

Se da parte della cittadinanza non mancano le polemiche sullo stato della piscina comunale, che con l’apertura della parte estiva ha portato con sé una serie di criticità, dall’altro il direttore Riccardo Lancetti non si tira indietro e spiega come stanno realmente le cose. Che ci sia qualche problema da risolvere è un dato di fatto. A partire dalla carenza di sdraio, che viene particolarmente avvertita nel fine settimana o comunque nei giorni di maggiore affluenza: “Fino a pochi giorni fa eravamo convinti che al 30 di giugno sarebbe scaduta la nostra convenzione, per cui prima che iniziasse la stagione avevamo portato una parte dei lettini, di proprietà della Fin, in un’altra struttura da noi gestita”. spiega Lancetti. Del resto, se fosse subentrato il nuovo gestore, la Fin avrebbe dovuto sgomberare la struttura dalle proprie attrezzature. “Ora abbiamo avuto la notizia del rinnovo della convenzione, provvederemo a recuperarne qualcuna o a comprarne di nuove, per gestire al meglio la stagione estiva”.

Tra le critiche, anche quella della pulizia delle suddette sdraio. “Questa è una questione soprattutto di costi: no abbiamo le risorse per pagare ogni giorno qualcuno che si occupi di ripulire i lettini”. Criticità anche sul bordo della piscina convertibile (che viene utilizzata come piscina scoperta estiva), dove alcune grate sono rotte. A questo proposito il direttore si impegna “a sostituirle il prima possibile”, mentre respinge al mittente l’accusa di erba alta e spogliatoi maleodoranti: “L’erba viene tagliata periodicamente da un’azienda esterna e non è affatto alta. Negli spogliatoi può essere che a fine giornata vi sia odore, ma vengono puliti regolarmente”.

Altra questione segnalata, è una forte presenza di api soprattutto nella zona della convertibile. “Questo è facilmente spiegabile: dietro la comuale, tra l’argine e la Mac, c’è un campo privato in cui vi è una fila di arnie. Ho controllato con l’Asl e sono autorizzate, quindi non possiamo fare nulla. Le alternative sarebbero il veleno, che non possiamo mettere perché si rischia che contamini l’acqua, o spruzzare una sostanza maleodorante, che però non è certo il massimo per i bagnanti”.

Lancetti spiega anche la situazione dei presunti pavimenti sporchi nella piscina olimpionica: “Il problema è che chi ha fatto questa pavimentazione non aveva idea di come si fa il pavimento di una piscina. Si tratta infatti di un pavimento poroso, che assorbe l’acqua che ristagna provocando quell’effetto di pavimento sporco che in realtà tale non è. Lo scorso autunno avevamo richiesto un preventivo per il rifacimento, ma quando abbiamo saputo del cambio di gestione abbiamo lasciato perdere”.

Le grate in plastica rotte

LaBos

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