Cronaca

Morte del carabiniere Giovanni Sali. La procura ha chiesto l'archiviazione

Ci sono novità sul giallo della morte del carabiniere di quartiere Giovanni Sali, 48 anni, di Castelleone, deceduto in servizio a Lodi nel novembre del 2012 per alcuni colpi di pistola diretti al torace. In queste ore la procura di Lodi ha chiesto l’archiviazione per l’accusa di omicidio volontario. La famiglia, però, si è opposta. Toccherà ora al gip decidere se accogliere la richiesta della procura o se ordinare nuove indagini. Un vero e proprio mistero, quello che si consumò nel tardo pomeriggio di sabato 3 novembre 2012 quando i proiettili hanno ferirono a morte il militare di quartiere, trovato a terra in divisa con accanto la sua pistola ancora legata al cinturone con il cordino di sicurezza, in una strada non lontana dal centro. Ad ucciderlo, colpi sparati dalla sua stessa arma. La conseguenza di una colluttazione? Cos’è accaduto quel giorno? Un agguato? O magari un controllo sfociato in violenza? Remota, ma non esclusa definitivamente a causa dell’assenza di prove certe, l’ipotesi suicidio. Un’ipotesi, quella del gesto estremo, che è sempre stata respinta con forza dai familiari del carabiniere.

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