Madalina: quattro giorni nascosta alla Maginot nutrendosi di ciliegie
AGGIORNAMENTO - Si era allontanata volontariamente da casa e per tutto questo tempo è rimasta nascosta nei boschi attorno a Castelvetro e soprattutto nella zona della Maginot, lungo il fiume Po. A farla tornare la consapevolezza di quante persone la stavano cercando.
AGGIORNAMENTO – Si era allontanata volontariamente da casa e per tutto questo tempo è rimasta nascosta nei boschi attorno a Castelvetro e soprattutto nella zona della Maginot, lungo il fiume Po: nel corso di una conferenza stampa svoltasi stamattina presso il Comune di Castelvetro Piacentino, le autorità hanno spiegato la vicenda di Madalina, la 17enne studentessa del liceo Anguissola che era sparita da casa martedì scorso e che è rientrata nella scorsa notte, casualmente proprio dopo la fiaccolata che si è svolta a Castelvetro Piacentino in suo nome.
Un lieto fine, dunque, per una famiglia che in questi giorni ha vissuto un grave dramma. Madalina, come ha spiegato il maresciallo dei carabinieri di Monticelli d’Ongina, Raffaello Gnessi, avrebbe maturato la decisione di non tornare a casa nella giornata di martedì, dopo aver deciso di saltare la scuola al fine evitare due verifiche per le quali non si sentiva opportunamente preparata.
Tutto è iniziato da lì: la giovane è tornata a Castelvetro con il pullman, ma non ha raggiunto la propria casa. Si è invece diretta verso la campagna, raggiungendo gli argini della Maginot, e facendo perdere le proprie tracce. Un piano meticoloso, che le ha consentito di restare nascosta e di eludere le ricerche. Come hanno fatto sapere i carabinieri, la giovane ha raccontato di essersi nutrita per quattro giorni solo di ciliegie, bevendo quello che trovava in giro.
A ricostruire i suoi movimenti ha aiutato anche il diario che la ragazza ha tenuto in questi giorni e che teneva abitualmente anche quando era a casa: qui avrebbe raccontato le sue impressioni e le sue intenzioni.
Con lo scorrere delle ore, tuttavia, si è resa conto che attorno a lei c’era del movimento e che la stavano cercando gli elicotteri e i mezzi delle forze dell’ordine, del resto battevano proprio la zona in cui era nascosta. Questo l’ha indotta a nascondersi ancora meglio e a far perdere le sue tracce: inizialmente, infatti, non aveva alcuna intenzione di farsi trovare.
Anche il suo telefono cellulare – i carabinieri hanno smentito le voci secondo cui avrebbe avuto una seconda sim – è sempre rimasto spento, tanto che il messaggio che le aveva mandato il maresciallo dei carabinieri non era mai stato visualizzato. Secondo quanto affermato dalla stessa Madalina, che in mattinata è stata sentita presso la Caserma di Monticelli, nessuno l’avrebbe aiutata nella sua impresa, e neppure gli amici sapevano nulla.
L’ostinazione con cui la cercavano tuttavia, un po’ alla volta le ha fatto cambiare idea: si sentiva braccata, ma percepiva anche la preoccupazione di tutte le persone care. Ma soprattutto, a farla tornare sui suoi passi il fatto che così tante persone si fossero impegnate a cercarla. Di qui, la scelta di tornare a casa, nella notte tra venerdì e sabato. Quando è arrivata si trovava in stato confusionale, malnutrita e piena di punture di insetti.
Alla conferenza stampa erano presenti Claudio Mariotti, responsabile della Protezione civile di Castelvetro, Raffaello Gnessi, maresciallo di Monticelli D’Ongina; il maggiore Emanuele Leuzzi, comandante della compagnia dei carabinieri di Fiorenzuola; Luca Quintavalla, sindaco di Castelvetro Piacentino.
Ora le indagini proseguiranno per capire se la giovane abbia fatto tutto da sola o se vi possano essere coinvolgimenti terzi.
Grande la gioia della famiglia nel vederla rientrare a casa e grande anche il sollievo di tutta la comunità di Castelvetro Piacentino, che si era stretta attorno alla preoccupazione e al dolore della famiglia per questa scomparsa.
“La notizia mi è arrivata stanotte all’una e mezza dal maresciallo dei carabinieri di Monticelli” commenta il sindaco di Castelvetro, Luca Quintavalla. “Per me quella scorsa è una notta travagliata e piena di emozioni: prima la fiaccolata, poi la notizie del ritorno: questa vicenda è finita come ci auguravamo. Mi preme ringraziare tutte le persone che si sono impegnate a risolvere la vicenda e i volontari che si sono resi disponibili per le ricerche in questi giorni e che non hanno mai mollato. Ma il mio ringraziamento va anche al maresciallo Gnessi dei Carabinieri di Monticelli, che con i suoi uomini ha fatto un lavoro eccezionale, no stop, dando un esempio di impegno fondamentale per il territorio”.
Il sindaco non dimentica neppure l’impegno di tutta la comunità di Castelvetro, “che ha dimostrato la vicinanza a questa famiglia e ha dato prova di essere una comunità unita, che si è stretta attorno alla famiglia. Ora il pensiero di tutti va ai genitori di Madalina, che hanno vissuto tre giorni di angoscia: speriamo che in famiglia torni finalmente il sereno”.
Simone Arrighi – Laura Bosio