Cronaca

Q. Po, l'ultimo consigliere si dimette. Viola: 'Annunciata festa prima di autorizzazione'

AGGIORNAMENTO – D’accordo nei contenuti (“Il Comune non ha agito bene”), ma non nei modi. Per questo il consigliere del direttivo del quartiere 10 Po – Trebbia, Stefano Bocci, non ha sottoscritto la polemica lettera di dimissioni collettive del resto del direttivo capitanato da Maria Luigi Bernuzzi, ed ha preferito consegnare in poche righe le ragioni del proprio ritiro. “Il direttivo del Comitato del quartiere Po – scrive Bocci nella lettera protocollata il 24 maggio –  stava, da tempo, organizzando la festa dei Vicini 2017 ed i preparativi erano già ad uno stato avanzato quando ci è arrivata la notizia del divieto dello svolgimento della festa (…) tale divieto ha generato alcuni problemi (per es: erano già stati avvisati gli ambulanti di professione, che adesso si trovano a dover rinunciare ad uno – due giorni di lavoro); e le sue ragioni risultano incomprensibili, quindi inaccettabili… ”.

L’assessore che tiene i rapporti con i quartieri, Rosita Viola, ha già contattato i diretti interessati, ma per ora nessun incontro chiarificatore è in programma e le dimissioni risultano irrevocabili. “Non ho firmato subito – afferma Bocci – perchè la lettera di accompagnamento della presidente Bernuzzi mi sembrava ridondante, con molti contenuti che potevano essere espressi in un secondo momento. La presidente invece, aveva fretta di spedirla entro lunedì alle 17, per questo non ho fatto inserire il mio nome in calce”. Nessuna rottura, dunque, all’interno del direttivo sui motivi di fondo delle dimissioni e compattezza anche su un altro fronte, quello della data per il rinnovo delle cariche che scadranno a fine giugno.

Il direttivo in carica ha la sua scadenza naturale a fine giugno 2017 e l’amministrazione comunale (ufficio periferie) aveva chiesto al comitato di andare avanti in proroga fino a settembre, periodo nel quale giungono a scadenza anche altri quartieri. L’idea del Comune era di fare un’unica tornata di elezioni. Il direttivo aveva detto no a questa proposta: “Ci atteniamo al regolamento attuale – spiega Bocci – come ha sempre fatto anche il Comune, senza deroghe, e secondo regolamento noi scadiamo a giugno. Quanto al nuovo regolamento, mi auguro che non sia peggiorativo, per la vita del quartiere, come quello fatto per gli orti. Anche da questo regolamento dipenderà la mia disponibilità a ricandidarmi: l’avrei fatto quasi sicuramente se si fosse andati al rinnovo a giugno, ma da qui a settembre sinceramente non saprei”.

“Le due questioni, elezioni e festa non hanno alcuna connessione tra loro”, afferma l’assessore Viola, che per la prima volta parla dopo l’uscita di sabato scorso della presidente Bernuzzi. “La nostra richiesta di prorogare i termini delle elezioni nasceva dal fatto che altri cinque direttivi sono in scadenza o sono già scaduti e ci sembrava logico unificare i tempi delle elezioni per tutti, tra settembre e ottobre. Il direttivo del Maristella ad esempio è già scaduto da gennaio. Inoltre si sta procedendo ad un restyling del regolamento che al momento è ancora allo stato di bozza”. “Per quanto riguarda la festa che ha fatto scattare le dimissioni, faccio presente che il Comune non aveva alcun motivo di negarla se si fosse trattato di un evento sulla falsariga dei tre già organizzati insieme al Comitato, uno nel 2015  e due nel 2016. Il problema è che questa volta si è dato l’annuncio senza che fosse completato l’iter autorizzativo in capo agli uffici, e senza considerare che quella che era stata proposta era qualcosa di diverso e più complesso di una festa dei vicini che ha come scopo fondamentale quello di sviluppare le relazioni tra i residenti di uno stesso quartiere. Si sarebbe trattato infatti di un evento che ricade nell’ambito della normativa che regola le fiere”.

Detto questo, piena disponibilità della Viola a dialogare con tutti i componenti del direttivo, a cominciare dalla ex presidente Bernuzzi “con cui non c’è assolutamente niente di personale”: quest’ultima, però, contattata per un incontro chiarificatore, ha preso tempo, limitandosi a confermare di intendere restituire al più presto il computer e le altre attrezzature del Comune in uso al direttivo.

g.biagi

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