Cultura

Fiorella Mannoia sul palco del Ponchielli accende l'empatia del pubblico

Fotoservizio Francesco Sessa

Ha acceso i cuori ed entusiasmato un pubblico che non è certo stato avaro di ovazioni, per una Fiorella Mannoia che non passa mai di moda e che all’età di 63 anni è ancora capace di farsi amare da fans di qualsiasi età. E se i cremonesi non sono certo popolo di facili entusiasmi, lei fin dalle prime note, con ‘I miei passi’, è riuscita a strappare alla platea del Ponchielli grida di ammirazione, entrando da subito in empatia con i presenti.

Una Fiorella desiderosa di dialogare e di entrare in empatia con gli spettatori, che ha raccontato e si è raccontata. Ha parlato del suo nuovo album, “Combattente tour”, che racconta le storie di donne che hanno combattuto, che continuano a combattere, che cadono ma poi si rialzano. Come racconta il pezzo che dà il titolo all’album, ‘Combattente’: “è una regola che vale in tutto l’universo, chi non lotta per qualcosa ha già comunque perso”.

Ma ha parlato anche del passato, delle canzoni che hanno fatto la storia, come ‘Caffé nero bollente’ o ‘Quello che le donne non dicono’. Brani che a Sanremo avevano sempre trovato pessimi piazzamenti, nonostante siano poi diventate delle colonne della musica italiana. “Dopo 30 anni ho deciso di riprovarci: stavolta ci ero andata davvero vicinissima, se non fosse stato per quella scimmia” ha ironizzato la cantante riferendosi all’ultimo suo pezzo esibito sul palco del Festival, ‘Che sia benedetta’, arrivato al secondo pezzo dopo Occidentali’s Karma di Gabbani.

Non sono mancati poi i suoi mostri sacri, come ‘I treni a vapore’, ‘Come si cambia’, ‘Sally’ oppure ‘Il cielo d’Irlanda’, con cui ha concluso il concerto scendendo dal palco e camminando tra il pubblico e andando a salutare l’ormai cremonese d’adozione Frankie hi-ngr mc, oltre ai tanti fans che hanno voluto stringerle le mani o abbracciarla.

 

LaBos

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