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Il gm Andrea Conti: "Retrocessione dura, ma va accettata. Pronti a ripartire"

Foto Sessa

“Spiace. Per tutti i tifosi, e soprattutto per Aldo Vanoli perché è grazie a lui se Cremona ha una realtà sportiva di questo tipo sul territorio. Lo sport è questo, regala gioie e dolori, e per quanto sia una sentenza dura, difficile da mandare giù, va accettata”. E’ il general manager Andrea Conti, ospite a Basket&Co. Su Cremona 1, a parlare a caldo dopo la retrocessione in A2 arrivata domenica a Masnago con la sconfitta contro la Openjobmetis Varese. “Siamo stati padroni del nostro destino. Purtroppo la partita di Varese e’ la fotografia della stagione: abbiamo sempre rincorso una chimica di squadra che non è mai arrivata e cercato di mettere una pezza senza riuscirvi”.

Una prima volta, per la società biancoblu e per Conti stesso. “C’è grande amarezza, sono qui da 16 anni e vivere una retrocessione è davvero difficile. Non mi era mai capitato da giocatore, purtroppo mi è capitato da dirigente. Ora vogliamo chiudere bene la stagione domenica sperando di poter regalare al nostro pubblico una vittoria contro Reggio Emilia e poi andremo avanti, pensando a programmare una stagione di A2. La situazione di Caserta? Onestamente non so quello che succede in casa loro, noi dobbiamo pensare senza dipendere dagli altri”.

Un’ultima settimana di Serie A prima di ripartire, con la stessa passione e rinnovato entusiasmo. “Capisco la frustrazione e le critiche, meno gli insulti, perché aldilà degli errori che sono stati commessi le persone sono le stesse che negli ultimi anni hanno fatto il bene di questa società. Aldo è un imprenditore e una persona di alto livello, sono certo che accetterà questa sconfitta e guarderà avanti per riorganizzare tutto e ridare entusiasmo all’ambiente. Ai tifosi chiedo di stare vicini alla squadra e alla società perché è un patrimonio, che sia in Serie A o in A2, e sono certo che lo zoccolo duro lo farà come ha fatto in tutti questi anni”.

Guardando alla stagione che andrà a chiudersi domenica, Conti analizza l’annata di Turner e l’innesto, purtroppo vano, di un giocatore del talento Johnson-Odom. “Turner è un giocatore indiscutibile a livello di talento. L’anno scorso per ciò che ha fatto e per l’attaccamento che ha dimostato è stato quasi automatico confermarlo, anche per dare continuità. Purtroppo ha avuto più bassi che alti, e questo ha condizionato un po’ la stagione e le scelte su chi mettergli intorno. Johnson-Odom è un giocatore di alto livello, in quel momento era l’unico appetibile visto che avevamo terminato i visti. E’ un grande professionista, forse di non facile collocazione tecnica, ma fino all’ultimo ha cercato di prendersi la squadra sulle spalle”.

Presto per parlare di mercato e scenari, di certo ci sono solamente le situazioni contrattuali in essere. “Mian e Gaspardo hanno contratti senza uscite, Wojciechowski ha il contratto ma con l’uscita, quello di Biligha si risolve con la retrocessione. Sappiamo che le squadre di Serie A busseranno alla porta per loro, quello che ci inorgoglisce è l’aver puntato bene su giocatori italiani. Vedi la crescita di Kuba, su cui Pancotto spinse molto per averlo, Fabio e Gas che negli anni sono diventati giocatori di Serie A, Biligha che è una scommessa vinta: con lui daremo un giocatore di livello ad una squadra di Serie A e secondo me anche alla Nazionale”.

Ospiti in studio anche i ragazzi della scuola secondaria Beata Vergine, la squadra che ha vinto la prima edizione della Vanoli School Cup. “E’ stata una bella iniziativa, nata l’estate scorsa durante il ritiro e portata avanti con passione e coinvolgimento. Abbiamo portato il mondo Vanoli nelle scuole, è stata sicuramente un’iniziativa positiva, e programmeremo al più presto la seconda edizione con l’obiettivo di allargare il numero di scuole partecipanti”.

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