Cronaca

Invasioni Botaniche, polemica: 'Mission Bambini esclusa, non ci hanno lasciato spazi'

L’ombra della polemica aleggia sulle Invasioni Botaniche. Le proteste arrivano da Nicla Mazzoni, coordinatrice della sezione cremonese di Mission Bambini, onlus che si occupa di aiutare i bambini, che si è vista tagliata fuori dall’evento. “Volevo organizzare uno spazio con momenti di gioco e truccabimbi, promuovendo un’iniziativa di sms solidali” spiega la volontaria. “Così il 7 marzo ho inviato una mail di richiesta agli organizzatori, a cui però non ho ricevuto risposta. Ho allora chiamato il numero telefonico che era indicato sulla pagina Facebook dell’evento, e la persona che ha risposto mi ha detto che non c’erano problemi e che avrei avuto una postazione”.

Però le cose non sono andate come previsto. “Nonostante le promesse hanno temporeggiato, finché al 20 aprile con un messaggio la persona con cui ero in contatto mi ha informata che per gli spazi su corso Garibaldi avrei dovuto contattare l’amministrazione comunale. A quel punto ho fatto un giro di telefonate in Comune, per poi essere rimandata nuovamente alla persona con cui avevo avuto i contatti inizialmente. Finché poi, il 27 aprile, due giorni prima della manifestazione, mi è stato detto che non ci sarebbe stato più posto per la mia fondazione, in quanto si erano aggiunti due fioristi e che quindi i posti disponibili erano esauriti. E’ vero che si trattava di una manifestazione commerciale, ma io non avevo certo chiesto lo spazio gratuitamente: eravamo disposti a pagare la nostra postazione, e l’ho specificato fin da subito”.

L’amministrazione comunale ha poi provato a trovare una soluzione: “Mi ha chiamato la segretaria del vice sindaco il giorno prima delle Invasioni Botaniche proponendomi uno spazio in Galleria XXV Aprile, ma ormai era tardi: avevo già annullato l’evento e quindi non avrei più avuto i volontari disponibili” conclude Nicla Mazzoni. “Però nel primo giorno della manifestazione mi sono collocata abusivamente in corso Garibaldi, con un tavolino, in segno di protesta: perché lo spazio per me ci sarebbe stato eccome. Sono molto amareggiata per quanto accaduto. Con la mia Fondazione abbiamo dipinto una scuola, e attualmente stiamo lavorando per ritinteggiare la Don Primo Mazzolari di Via Corte. I nostri volontari si impegnano concretamente per la città, spiace vedere che la risposta sia essere tagliati fuori”.

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