Cronaca

Disturbi del midollo osseo, convegno il 12 maggio in ospedale

Iscrizioni aperte per il convegno “Sindrome mielodisplatica e leucemia acuta dell’anziano, tra presente e futuro”, che si terrà venerdì 12 maggio 2017, presso l’aula magna dell’Ospedale di Cremona. L’evento formativo, gratuito ed accreditato per la formazione continua in medicina, si rivolge a Medici Specialisti (Ematologia, Oncologia, Medicina Interna e specialità affini), Farmacisti, Biologi, Tecnici di Laboratorio, Infermieri, Assistenti Sanitari, Studenti di Medicina e del Corso di Laurea in Infermieristica.
Il comitato scientifico che cura l’evento è composto da Alfredo Molteni e Pierangelo Spedini (Ematologia Asst di Cremona) e Marta Riva (Ematologia Asst Grande Ospedale Metropolitano Niguarda Milano).Le Sindromi Mielodisplastiche e la Leucemia Acuta Mieloide sono patologie neoplastiche della cellula staminale emopoietica, ossia della cellula che nel midollo osseo dà origine alle cellule mature che circolano nel sangue periferico (globuli rossi, globuli bianchi, piastrine).

Se la cellula “si ammala”, potrebbe non funzionare bene nel dare origine alla corretta maturazione, che porta alla formazione delle cellule del sangue periferico, con conseguente “citopenia”, cioè riduzione quantitativa e qualitativa dei globuli rossi (anemia) e/o delle piastrine (piastrininopenia) e/o di un tipo di globuli bianchi detti neutrofili (neutropenia). In questo caso parliamo di mielodisplasia.

Se però il disturbo della cellula staminale porta ad una crescita fuori controllo della cellula staminale malata, senza alcuna possibilità di maturazione: l’insufficienza midollare si instaura rapidamente e in questo caso parliamo di leucemia acuta. Con il progredire dell’età media della popolazione generale è sempre più rilevante l’incidenza di questi disturbi. La cura definitiva è il trapianto allogenico (donatore e ricevente sono persone diverse) di midollo osseo; tuttavia nei pazienti anziani e affetti da altre patologie, il trapianto spesso è controindicato.
Le scoperte in termini di biologia molecolare hanno favorito lo sviluppo di nuove potenziali possibilità di cura, in corso di sperimentazione clinica. Sulla base di tutto ciò nasce l’esigenza di un aggiornamento sulle corrette procedure diagnostiche e l’attuale “standard of care” per queste patologie.

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