Cronaca

Torna l'incubo truffe in città: due colpi messi a segno tra ieri e oggi

Torna l’incubo truffe in città: due i casi tra ieri e oggi, che vedono come vittime ancora persone anziane. La prima, nel pomeriggio di mercoledì, si è verificata in viale Po, dove una coppia di anziani, 92 anni lui e 87 lei, sono stati avvicinati da un finto addetto dell’acqua che ha chiesto di entrare in casa con la scusa di controllare l’impianto di riscaldamento. Entrando ha portato via qualche oggetto e si è poi allontanato. Poco dopo, a casa della coppia si è presentato un sedicente agente della polizia locale che, mostrando un falso tesserino, ha mostrato alla coppia gli oggetti prelevati poco prima dal complice e raccontando loro di averli trovati addosso ad alcuni zingari femati lì vicino. I due anziani, riconosciuta la refurtiva, hanno accettato di mostrare all’agente dove fossero i propri preziosi e di consegnarglieli per dei presunti controlli. Solo più tardi si sono resi conto che si era trattato di una truffa, e hanno allertato le forze dell’ordine.

Il secondo colpo, verificatosi nella mattinata di giovedì, ricalca invece la classica truffa del finto avvocato: ad un uomo di 87 anni è arrivata una telefonata da parte di un presunto avvocato, secondo cui la figlia sarebbe stata arrestata dopo aver provocato un incidente. La voce al telefono chiedeva quindi all’uomo di pagare una certa somma per il suo rilascio, pari a circa 5mila euro. Nonostante l’anziano non avesse così tanti contanti in casa, i truffatori si sono accontentati di quanto aveva, 600 euro, passati a ritirare da un complice, presunto collega dell’avvocato. Solo in un secondo momento l’uomo si è reso conto di essere caduto in un tranello.

“Raccomandiamo la popolazione di non aprire a nessuno e soprattutto di non fidarsi di chi si spaccia per un tecnico o per un poliziotto” avvisa Nicola Lelario, dirigente della squadra mobile. “E’ sempre opportuno verificare le effettive generalità del soggetto telefonando all’azienda o ente in cui dice di lavorare, per chiedere conferma. E soprattutto bisogna ricordarsi che gli avvocati non chiedono soldi per il rilascio di qualcuno”.

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