I treni dell'insicurezza: i vigilantes vengono dirottati nel Nord Lombardia
Treni sempre più insicuri, sia per il personale che per i passeggeri. Se anche la Regione Lombardia ha avviato il progetto ‘Tratta sicura’, potenziando il numero di guardie armate sui treni, a beneficiarne sono come solito soprattutto le linee a nord della Regione, mentre quella tra Cremona, Mantova e Milano resta la Cenerentola della Lombardia. Certo, negli ultimi tempi, come confermano gli addetti ai lavori, qualche vigilantes in più si è visto anche qui, ma non certo in numero sufficiente. “Girano su varie direttrici, li spostano qua e la utilizzando gli uomini a disposizione” spiega Luciano Siani, responsabile dell’Rsu per il sindacato Orsa Ferrovie e membro di Orsa nazionale. “Nturalmente però la presenza sui nostri treni non è costante”. Tanto che i nuovi vigilantes appena formati sono stati dirottati soprattutto sulle tratte bresciane e bergamasche.
Il problema per la Mi-Cr-Mn, in effetti, è proprio la presenza incostante di controlli, soprattutto a fronte di un numero sempre più corposo di passeggeri che salgono senza biglietto e che spesso non esitano ad attaccare briga. Basti pensare che negli ultimi giorni, come riferiscono gli addetti ai lavori, si sono visti numerosi richiedenti asilo salire sui treni senza il biglietto: addirittura 80 in una sola tratta, saliti tra Bozzolo e Cremona pochi giorni fa. Situazioni che il controllore non sa come gestire, perché chiedergli di uscire potrebbe scatenare reazioni violente. Il fatto che ormai la presenza della polizia ferroviaria sia sempre più sporadica a causa dei numerosi tagli, non aiuta certo.
“Gli episodi di tensione sono quasi all’ordine del giorno” racconta ancora Siani. “Si ha quotidianamente a che fare con i viaggiatori sprovvisti del titolo di viaggio, spesso stranieri, che creano problemi. Del resto le notizie di personale che viene aggredito non sono certo una rarità. Senza contare le persone ubriache che salgono a bordo soprattutto in orari serali e nel fine settimana creando caos.
Insomma, il problema della sicurezza è ben lontano dall’essere risolto: servono più sforzi da parte di tutti. Anche perché ne va della sicurezza sia di chi lavora a bordo treno che dei passeggeri. Non essendoci nessuno im stazione tuto è demandato alle caserme del territorio, che però hanno carenze di personale. Senza contare che richiedere l’intervento delle forze dell’ordine da fuori comporta anche ritardi ai treni. A volte siamo costretti a scegliere tra sicurezza e puntualità”.
LaBos