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Vanoli in campo domenica a Pesaro per una partita che vale la stagione

La sfida di domenica all’ora di pranzo all’Adriatic Arena di Pesaro tra la Vuelle Consultinvest e la Vanoli può valere una stagione per entrambe le contendenti. I marchigiani potrebbero avere meno da perdere rispetto ai cremonesi. Hanno il vantaggio di due punti in classifica e dello scontro diretto dell’andata ed un successo darebbe loro quattro punti di margine sul fanalino di coda a sei  gare dalla fine.

Per i biancoblu, viceversa, la vittoria ridarebbe coraggio e speranza anche se al traguardo manca ancora molto. Sarà un match ad alta tensione agonistica, da tutto esaurito sugli spalti con la presenza di un centinaio di tifosi che seguiranno la squadra dalla città del Torrazzo. Entrambe le compagini si sono preparate con la massima attenzione a questo match che avrà indubbiamente dal peso della responsabilità per i due team.

Alla fine avrà avuto la meglio chi oltre ad aver siglato un canestro più dell’altro avrà saputo meglio controllare il fattore psicologico e nervoso. La Consultinvest è passata da un gioco più ragionato (con coach Piero Bucchi) ad uno più agonistico, con tiri rapidissimi, dunque con tante possessi con coach Leka da tre settimane.

Hazell, Clarke e Jones sono i giocatori più temibili mentre Giulio Gazzotti e Zavackas sono gli ex di turno.  Importante sarà  limitare  Pesaro nell’ uno  contro uno, avvalendosi  i padroni di casa   di cinque forti tiratori soprattutto perimetrali e nel contropiede. Se ciò non verrà eseguito per Mian e compagni sarà dura venirne a capo. Dopo questo confronto ci saranno ancora cinque giornate ed il sodalizio di coach Lepore dovrà aggiudicarsi le tre gare interne contro Brescia, Cantù e Reggio Emilia ed effettuare un colpaccio esterno o ad Avellino o a Varese se vuole raggiungere la fatidica quota 20 punti  che per molti addetti ai lavori rappresenta la conferma nella massima serie anche per il prossimo campionato.

“Parlando di Pesaro si può dire che è molto cambiata nelle ultime settimane, un po’ perché c’è stato l’avvicendamento dell’allenatore e un po’ perché sono arrivati due nuovi giocatori” ha detto coach Paolo Lepore in conferenza stampa. “Questi cambiamenti hanno mostrato una trasformazione del loro modo di giocare; da un gioco più ragionato come quello prediletto da Piero Bucchi, si è passati ad un gioco ad alto ritmo dove vengono presi tiri anche nei primi secondi dell’azione con un conseguente innalzamento del numero dei possessi. Questa credo sarà una delle loro armi principali. Inoltre hanno uno dei migliori giocatori del campionato che è Jones, molto difficile da marcare perché ha una doppia dimensione sia interna che esterna”.

Importante in questa partita “sarà limitarli nell’uno contro uno perché quando Jones gioca da numero cinque possono avere in campo cinque tiratori” continua il mister. “Questo vuol dire che se non riusciamo a contenerli siamo costretti ad andare in rotazione e diventa poi difficile contrastarli nel tiro perimetrale. Limitare un giocatore come Jones sarà la chiave della nostra partita così come limitare il loro contropiede, accoppiandoci il prima possibile, proprio perché altrimenti il tiro da tre punti arriva immediato. La cosa più importante però sarà giocare la nostra partita. Non dobbiamo seguirli sul loro terreno ma, senza rinunciare a correre, dobbiamo alternare alla corsa il gioco ragionato. La loro è infatti una difesa che va fatta lavorare.

Questa partita è diventata un crocevia determinante per la nostra stagione viste tutte le occasioni che abbiamo buttato al vento. Ci siamo allenati cercando di far capire ai giocatori l’importanza di questa partita senza dimenticare che però non è l’ultima giornata di campionato. Sarà comunque la nostra vera battaglia da combattere. Mi piace pensare a questa partita come al tappone dolomitico del Giro d’Italia. La tappa più dura perché piena di tensione, più determinante per noi che per loro poiché abbiamo due punti in meno in classifica. Non possiamo sbagliare, dobbiamo fare in modo che la tensione che ci sarà si trasformi in tensione positiva. Non dobbiamo trasformarla in frenesia perché, proprio come nella tappa di montagna, spesso se si parte a mille poi ci si inchioda. Questo è quello che è successo a noi in tante partite. Sono infatti almeno nove quelle dove abbiamo condotto lungamente e poi siamo stati ripresi sul traguardo”.

Marco Ravara

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