Cronaca

Nuove cappelle al cimitero Fine lavori con polemica 'Sembrano celle frigorifere'

Epilogo tormentato dei lavori del primo lotto delle cappelle di famiglia presso il civico cimitero. Lavori approvati nel 2014 dall’amministrazione comunale, eseguiti l’anno successivo e terminati nel 2016, nella parte nord del camposanto, di fianco all’ingresso del nuovo polo per la cremazione. La resa estetica finale ha deluso le aspettative delle famiglie che avevano acquistato sulla carta le cappelle, per 136mila euro ciascuna, tanto che alcuni di loro avevano pensato di rinunciarvi. Ma ormai la caparra era stata versata e la rinuncia avrebbe comportato una serie di penalizzazioni che alla fine hanno convinto quasi tutti a saldare i conti.

Nella relazione descrittiva del progetto approvato dalla giunta a novembre 2014, l’intervento veniva descritto come in grado di “garantire con un linguaggio contemporaneo in continuità con gli edifici di recente costruzione, l’integrazione architettonica con l’intero complesso e un inserimento ambientale sostenibile”. A conti fatti, la quasi totalità delle famiglie (15 su 16) aveva obiettato sul risultato finale soprattutto paragonando queste cappelle a quelle realizzate qualche anno prima sul lato opposto del cimitero: una sessantina, rivestite di marmo bianco, con porte a vetri che consentivano la visibilità dall’interno e dall’esterno.

Invece proprio le porte sono state la maggior causa di litigio tra le 15 famiglie e i tecnici del Comune. Una volta terminati i lavori, a giugno dello scorso anno, gli assegnatari si rivolgono al Comune, nello specifico al dirigente dei Lavori Pubblici Pagliarini e al direttore dei lavori Carletti, per chiedere una modifica delle porte di ingresso, giudicate da qualcuno “celle frigorifere” e paragonate a quelle passerelle provvisorie in ferro  ad uso degli operai nei cantieri. La lettera con la richiesta di sostituzione delle porte è datata 6 luglio 2016. Gli assegnatari chiedono che al loro posto ne vengano montate altre, trasparenti, che consentano la visibilità sia dall’interno che dall’esterno. Segue una riunione a quanto pare molto agitata nella quale viene dato l’ok all’intervento, però con una maggiorazione di costo per ciascuna famiglia di 700 euro. Il risultato è la realizzazione degli attuali serramenti a battenti che tuttavia non soddisfano ancora le famiglie: chiusura difficoltosa, fessure laterali troppo ampie che lasciano entrare lo sporco esterno, il tutto in contrasto con le finiture interne, in qualche caso con marmi e pareti affrescate, di chi spende 136mila euro per una tomba di famiglia.

Alla fine, seppure con l’amaro in bocca, tutti o quasi hanno saldato il conto. E a breve dovrebbero pure partire i lavori per il secondo lotto, di fianco al primo.

g.biagi

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