Cronaca

Scoperti tre nuovi dispositivi per truccare cronotachigrafo I primi trovati in Italia

Da sinistra, l'ispettore superiore Siragusa, uno degli agenti specializzati e il comandante Deledda

crono-dAltro colpo della polizia stradale del distaccamento di Pizzighettone che ha scoperto un nuovo cronotachigrafo truccato. Un dispositivo che in Italia non è mai stato trovato. Fino ad oggi. Ben tre gli strumenti di questo genere, con un alto livello di sofisticazione, che sono stati rinvenuti a Cremona nell’arco di 10 giorni. Tanto rari che la stessa ditta che produce il nuovo cronotachigrafo ha contattato la polizia stradale per saperne di più. A dare la notizia è stato il comandante della polizia stradale di Cremona Federica Deledda con l’ispettore superiore di Pizzighettone Attilio Siragusa e i tre genti che si sono specializzati nel portare alla luce questo genere di violazioni applicate all’apparecchio che registra l’attività lavorativa del conducente, come i tempi di guida, pausa e velocità. Un trucco, quello di alterarlo, utilizzato per far risparmiare tempo e denaro, ma che mette seriamente in gioco la sicurezza delle persone che ogni giorno si muovono su strada. Il nuovo dispositivo sequestrato prevede l’utilizzo di una scheda vergine che viene poi formattata e inserita all’interno dell’involucro di un sensore Kitas di ultima generazione. Gli agenti che lo hanno scoperto fanno parte di un vero e proprio pool che negli anni, con passione, ha affinato tecniche sia tecnologiche che meccaniche per rilevare la posizione delle calamite, o la manipolazione e le modifiche dei circuiti, arrivando a scoprire alterazioni davvero difficili da trovare. Agenti tutti giovanissimi, arrivati ad un tale livello di professionalità che sono chiamati a fare formazione ad altri colleghi di tutta la Lombardia. Tre gli autisti italiani fermati a Cremona dalla stradale. Grazie ad un controllo accuratissimo e all’abilita degli agenti, su questi mezzi carichi di ferro e alimenti sono stati trovati i nuovissimi dispositivi di alterazione, strumenti che sono stati realizzati e montati grazie ad officine compiacenti. Ognuno dei conducenti è stato multato con una sanzione superiore ai 1.600 euro, oltre alla sospensione della patente e ad una denuncia a piede libero. Sanzioni minori sono invece state comminate per le ditte nei confronti delle quali è partita una segnalazione alla direzione provinciale del lavoro e all’albo degli autotrasportatori. La stradale è al lavoro anche per cercare di individuare le officine compiacenti.

Sara Pizzorni

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